Rapina choc, ferita una bambina: video della sparatoria. Bandito arrestato: «Ho problemi di soldi»

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«Ho problemi di soldi, son in crisi economica». Ha tentato di giustificarsi così Renato P., 64 anni, incensurato, fermato dai carabinieri subito dopo la rapina al supermercato Eurospin di Cormano, in provincia di Milano, finita con una sparatoria in cui sono rimaste ferite una guardia giurata e una bambina di cinque anni, ora sottoposta a un intervento chirurgico al polpaccio per estrarre parte dell'ogiva partita dalla pistola Smith & Wesson calibro 38 con matricola abrasa. 

Bimba di 5 anni e guardia giurata feriti a colpi di pistola dal rapinatore al supermercato di Cormano: bandito catturato al bar

L'uomo, operaio saltuario di origine sarda, è entrato in azione ieri, venerdì 24 luglio, intorno alle 17.10: prima ha fatto un piccolo giro tra gli scaffali, poi si è messo in fila nell'ultima cassa e quando è arrivato il suo turno ha puntato la pistola contro la cassiera, scena ripetuta subito dopo con la cassa vicina. Le urla dei clienti, però, hanno attirato l'attenzione della guardia particolare giurata che una volta all'interno si è visto esplodere contro i colpi di arma da fuoco. Due quelli sparati. Uno ha colpito l'uomo disarmato alla coscia (si trova ricoverato in osservazione) - parte del colpo è stato attutito dal cellulare che aveva in tasca -, un altro colpo rimbalzando si è frantumato e ha ferito la piccola di 5 anni che era al supermercato con i genitori. «Considerata la potenza dell'arma le conseguenze potevano essere molto peggiori», ammette il maggiore Saverio Sica, comandante della Compagnia di Sesto San Giovanni. Dopo il colpo che gli garantisce 1.550 euro, il rapinatore fugge a piedi, poi prosegue la corsa su un Fiat Doblò di cui i militari riescono a risalire a parte della targa e a rintracciare quelle di colore celeste presenti in zona. «Sono stati due gli elementi fondamenti per arrivare a risolvere il caso: la fiducia dei cittadini che hanno fornito alle caserme della zona informazioni su alcuni movimenti strani di veicoli e l'attività di informazioni delle diverse stazioni dell'Arma che hanno permesso di capire le aree frequentate dall'uomo». Se cercare il presunto rapinatore a casa o rintracciare il fratello non porta a nulla, concentrarsi sull'auto permette di rintracciarla vicino a un bar di Novate Milanese. Sono le 20.40 quando l'uomo si avvicina al monovolume e i carabinieri, accertato che è da solo, lo fermano e lo ammanettano. Senza pistola con sé, non oppone resistenza.

«Ha detto poche parole sulla mancanza di soldi, sicuramente l'emergenza sanitaria non ha aiutato economicamente la sua vita», spiega il maggiore in conferenza stampa. Se potrebbe aver inciso la crisi, «non bisogna dimenticare che nella sua abitazione di Senago è stata recuperata la pistola clandestina, un'arma che sul mercato nero può avere un valore tra i 2mila e i 5mila euro», aggiunge. Nell'armadio dell'abitazione, nella tasca di una giacca, sono stati anche recuperati i soldi della rapina. Sequestrati altri sei colpi di pistola, i due bossoli esplosi e il cappellino che indossava al supermercato. Per lui, in attesa di convalida, si sono aperte le porte del carcere di San Vittore. Deve rispondere di duplice tentato omicidio, porto abusivo di arma illegale e rapina aggravata.

 È stata operata per l'estrazione dal polpaccio di parte di un'ogiva del proiettile la bambina di cinque anni di origine egiziana rimasta ferita ieri durante una rapina a un supermercato Eurospin di Cormano (Milano) in cui è rimasta ferita anche una guardia giurata. Colpita di rimbalzo dal proiettile, le sue condizioni non sarebbero gravi Il rapinatore, un italiano di 64 anni, è stato arrestato dai carabinieri di Sesto San Giovanni dopo alcune ricerche. In casa aveva una pistola con matricola abrasa, una Smith and Wesson. L'uomo è stato rintracciato in un bar, a Novate, al quale i militari sono giunti dopo aver acquisito parte della targa del Fiat Doblò di sua proprietà. Il rapinatore, operaio saltuario, incensurato, ha subito ammesso le sue responsabilità raccontando che le sue condizioni economiche si erano aggravate per via del lockdown. In casa gli è stato trovato il bottino della rapina, 1550 euro e la pistola su cui i militari stanno conducendo le indagini dato che si vuole capire la provenienza dell'arma che al mercato clandestino può costare dai 2 ai 5mila euro.