I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bergamo hanno dato esecuzione ad un’ordinanza che dispone la custodia cautelare nei confronti di tre persone, due in carcere e uno ai domiciliari, accusati del reato di usura. L’attività investigativa è partita dalla testimonianza, raccolta dai militari, di una persona finita nella morsa dell’usura. L’uomo, un ragioniere della Brianza, nel febbraio 2019, si era rivolto ad un commercialista di Bergamo e, per il suo tramite,a due imprenditori, per ottenere un prestito di 80mila euro. I finanziatori avevano preteso un tasso d’interesse pari al 7% mensile e il rilascio, a titolo di garanzia,di 8 assegni in bianco, ciascuno da 10mila euro. Dopo la restituzione delle prime rate, per un totale di circa 50mila, a seguito delle difficoltà finanziarie la vittima degli strozzini è stata più volte minacciata di azioni violente da parte degli usurai, che hanno iniziato a pretendere sempre maggiori interessi, esigendo ulteriori 90 mila euro. A finire in carcere a Bergamo,un commercialista sessantaduenne di Verdellino (Bergamo), già noto alle Fiamme Gialle. Destinatario della misura restrittiva in carcere anche un quarantasettenne imprenditore originario di Casoria (Napoli),residente a Bergamo, gravato da diverse denunce per reati contro la persona e il patrimonio, mentre per un terzo uomo sono stati disposti gli arresti domiciliari.Si tratta di un cinquantenne di Urgnano(Bergamo), con precedenti per bancarotta e reati tributari. (LaPresse)
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