Colosseo: bianco, fruttato e floreale, arriva il vino dei Cesari

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Servizio di Laura Larcan; Video di Francesco Toiati

Bianco, fermo, fruttato, una giusta nota di fresco floreale, un’anima molto conviviale, perfetto per la cucina romana tradizionale. Per gli antichi romani era uno dei vini ideali per i banchetti, al servizio di illustri tavole. Plinio il Vecchio lo chiamava “Bellone” per la bellezza dei grappoli, grandi, pieni e dorati. E ha il sapore (per rimanere in tema) di un omaggio alla millenaria tradizione vinicola del Palatino, il nuovo vigneto impiantato nel cuore del colle degli imperatori, nell’area verde della Vigna Barberini, per dare vita e corpo al nuovo vino dei Cesari. Un progetto tutto “green” ormai avanzato che il parco archeologico del Colosseo guidato da Alfonsina Russo ha avviato insieme all’Azienda vitivinicola Cincinnato, anch’essa di lunga tradizione nel territorio di Cori, sui monti Lepini. E si cominciano a vedere i primi acini, quei grappoli ancora giovani incorniciati dai filamentosi girali delle quasi 400 barbatelle della varietà Bellone che puntellano eleganti gli otto filari.