Grassani: "La Juve rischia molto. Retrocessione e scudetto revocato? Se colpevole non si può escludere"

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L'avvocato Mattia Grassani è uno dei più autorevoli specilisti di giustizia sportiva in Italia. E' anche stato legale di Napoli, Genoa, Pisa e soci del Parma, quattro club coinvolti (e usciti indenni con la Juve) dal processo sportivo sul caso plusvalenze la scorsa primavera. Il ribaltone societario che annuncia prossime svolte anche giudiziarie a Torino per il club bianconero può, però, riaprire il caso. "Penso che la Juventus sia sotto attacco da più fronti: sul tema delle plusvalenze per quelli che erano gli atti a disposizione della Procura federale nella primavera scorsa si stabilì l'impossibilità dell'organo di giustizia sportiva di entrare nel merito della valutazione discrezionale del costo di un giocatore. Quello che sta emergendo dal bilancio juventino e dagli atti giudiziari trapelati in queste ore, con il differimento dei pagamenti di stipendi ingenti configura altre fattispecie. Penso anche alla reazione degli azionisti rispetto a prospetti di bilancio che potrebbero essere stati condizionati, ai bilanci presentati in Federazione per l'ottenimento delle licenze".

Grassani era attivo anche nel 2006 quando scoppiò Calciopoli: "Ci sono similitudini nel comportamento dell'azionista Elkann rispetto ad allora: anche stavolta il vertice aziendale viene azzerato. E allora ricorderanno tutti che l'avvocato del club, Zaccone, a domanda del giudice sportivo su quale potesse essere la giusta sazione per i fatti di Calciopoli disse: una serie B con punti di penalizzazione. L'addio repentino di Andrea Agnelli e degli altri ricorda il benservito dato a Moggi e GIraudo allora".

Il timore di class action e l'effetto per un club quotato in Borsa ha mosso Elkann ad agire con forza. Quel che succederà sul fronte penale è da vedere nelle prossime ore con la richiesta di rinvio a giudizio per Agnelli e altri, il tema caldo ora è quello della giustizia sportiva: "Prevedo una possibile processabilità non prima del marzo 2023 - dice l'estero Grassani -, il tema è che in caso di colpevolezza le pene debbano essere afflittive: devono essere incisive sulla classifica attuale o potenziale del club. Se quele carte private per il differimento del pagamento degli stipendi ha condizionato i coefficienti utili all'iscrizione al campionato, allora la sanzione deve far perdere un obiettivo conseguito sul campo. Non bastano i punti detratti per passare da un'ipotetica ottava posizione alla nona. Se hai conseguito una qualificazione Champions la devi perdere e così via".

Nel caso peggiore possibile si può immaginare che la Juve rischi anche retrocessione o revoca di un titolo conseguito dopo la presentazione di un bilancio falsato? "Questa è una ipotesi che esiste e di cui sentiremo spesso parlare. La procura federale in primavera venne tacciata di buonismo per quell'esito assolutorio per i club, oggi le fattispecie che stanno emergendo sono preoccupanti a livello aziendale e anche sportivo. Non si può processare la Juve per la stessa fattispecie di marzo scorso, ma se i fatti sono nuovi esiste la revocazione del procedimento e per i nuovi profili la Figc può aprire una nuova fase processuale".