“Tivoli è capofila di oltre 50 Comuni – spiega l’Assessore alla Cultura e al Turismo Urbano Barberini - al centro del progetto Tivoli e le Vie dell’Acqua che affianca ambiti depositari di fattori storici, artistici e naturalistici di pregio, in cui alcune realtà più sensibili sono da tempo impegnate nella realizzazione di nuovi prodotti turistici e nella pianificazione di eventi innovativi. Tutti i dati confermano come la cultura dell’accoglienza turistica nel nostro territorio stia evolvendo con il concetto di fare sistema”.
Nel dettaglio il progetto , Tivoli e le Vie dell’Acqua, unisce la Valle dell’Aniene, i Monti Simbruini, i Lucretili, i Sabini e i Prenestini, snodandosi attraverso proposte turistiche identificate in vere esperienze sensoriali, che spaziano dalle escursioni in montagna a paesaggi dagli scorci magici e mutevoli, fino agli incontri con la storia, con la spiritualità e con le meraviglie di monumenti secolari, per concludere con i sapori autentici di tipicità tradizionali e identitarie prodotte con criteri biologici certificati. Il tutto a meno di mezz’ora di macchina da Roma e dal suo enorme potenziale turistico, spesso alla ricerca di nuove attrattive.
Le Vie dell’Acqua, dunque, si ispirano ai 98 km del fiume Aniene che ha alimentato gli acquedotti, le ville storiche e le molteplici attività che si si sono diffuse sul territorio laziale per secoli e secoli, senza dimenticare il primato ottenuto dalla Centrale dell’Acquoria, dalla quale fu lanciata la corrente elettrica alternata che nel 1892 illuminò per la prima volta Roma.
Oggi Tivoli, con i suoi due siti Unesco, Villa Adriana e Villa d’Este, con il Parco di Villa Gregoriana, la Riserva Naturale di Monte Catillo e il bellissimo centro storico, è un vero e proprio portale che si apre alla Valle dell’Aniene, alla Sabina e all’Agro Romano Antico, su aree che mirano a diventare un unico Distretto Turistico-Culturale. Un ambito in cui l’importanza delle acque è evidente anche in agricoltura, con il suo abbondare ha infatti permesso il prosperare di coltivazioni di prodotti di grande pregio come l’uva Pizzutello di Tivoli, la Pera Spadona di Castel Madama, la Fagiolina di Arsoli (Presidio Slow Food) o le famose Ciliegie della vicina Sabina.
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