Green pass all'estero e viaggi di primavera, ecco dove serve e dove non si usa il certificato verde in Europa

Dalla Danimarca alla Francia, la guida completa per viaggiare in sicurezza

Viaggi di primavera, dove serve il Green pass in Europa e dove non si usa il certificato verde
di Francesco Padoa
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Giovedì 17 Febbraio 2022, 11:19 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 11:39

Sì, viaggiare. La voglia degli italiani di tornare a fare i turisti aumenta con il crescere delle notizie sulla riduzione di restrizioni. Sarà sempre più facile mettersi in viaggio, ma ancora nella quasi totalità dei Paesi è richiesto come minimo il Green pass. In Europa, specificatamente nella Ue, le regole sono abbastanza chiare. Lo scorso 26 gennaio, il Consiglio Europeo, ha diffuso una sorta di raccomandazione, al fine di agevolare la libera circolazione in sicurezza in pandemia, considerando «il notevole aumento della copertura vaccinale e alla rapida introduzione del certificato Covid digitale dell’UE».

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Quindi il Green pass è ormai l'elemento determinante, anche se, ripetiamo, si tratta di una raccomandazione non (giuridicamente) vincolante. I viaggiatori in possesso del certificato digitale Covid Ue valido «non dovrebbero essere soggetti a ulteriori restrizioni alla libera circolazione.

Le misure adottate per contrastare la pandemia devono essere basate sulla condizione della persona, e non sulla situazione a livello regionale, eccezion fatta per le aree dove il virus circola a rischio molto elevato», si legge nelle raccomandazioni Ue. Spetta a ciascun Paese decidere se introdurre o meno ulteriori restrizioni.

 

Resta essenziale, ovviamente, il coordinamento tra gli Stati. Fermo restando che in Ue, per spostarsi da un Paese all’altro, il Green Pass vale 9 mesi e che tutti gli Stati sono invitati ad adeguarsi, l'Italia non è l’unico ad adottare norme diverse rispetto alle raccomandazioni europee per quanto riguarda la scadenza, e quindi l’uso del Green Pass sul territorio nazionale. 

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CERTIFICATO VALIDO 9 MESI NELLA UE

Dal 1º febbraio sono in vigore nuove norme che stabiliscono un periodo di accettazione vincolante di 9 mesi per i certificati di vaccinazione utilizzati per i viaggi tra gli Stati della Ue. In sostanza, ogni Nazione deve accettare i certificati di vaccinazione dei viaggiatori per 9 mesi a decorrere dalla somministrazione dell’ultima dose della vaccinazione primaria: per il vaccino Johnson 270 giorni dalla prima e unica dose, mentre per un vaccino a doppia dose 270 giorni dalla seconda somministrazione o, in linea con la strategia di vaccinazione dello Stato membro, dalla prima e unica dose somministrata dopo la guarigione dal virus. Questo vale solo per l’uso dei Green pass per i viaggi nei Paesi dell'Unione Europea. Infatti, i vari Paesi possono applicare regole diverse per quanto concerne l’uso del certificato Covid nel contesto nazionale. È il caso dell’Italia, per esempio, dove il Green Pass per coloro che vengono dall’estero vale 9 mesi ai soli fini dell’ingresso nel territorio nazionale, mentre una volta all’interno il certificato ha durata di 6 mesi – a meno che non ci si sottoponga a una terza dose di vaccino, in quel caso è illimitata.

LA DIVERSA VALIDITA' DEL GREEN PASS

Ecco l'elenco dei Paesi, suddivisi in base alla diversa validità del Green Pass per uso interno agli stessi Paesi. In Austria, Belgio, Francia e Portogallo, il Green pass ha validità tra i 3 e i 7 mesi. Nove mesi è la validità in Croazia, Estonia, Germania, Olanda, Polonia, Romania, Slovenia, Spagna e Ungheria. In Finlandia il certificato verde ha una scadenza al momento fissato in 12 mesi, unico nell'Unione Europea. In Bulgaria non è stata imposta nessuna scadenza. Invece in Danimarca, Irlanda e Lituania, il Green pass non è proprio utilizzato. Ma vediamo nel dettaglio la situazione, Paese per Paese, cominciando proprio dagli ultimi. 

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DOVE NON SI USA

L’Irlanda, passato il picco della variante Omicoron, ha abolito quasi tutte le restrizioni anti Covid: quindi stop a Green pass, distanziamento, e libertà di accedere a luoghi ed eventi al coperto, tra cui cinema e teatri, palestre e centri ricreativi, bar e ristoranti degli hotel. In Danimarca dal primo febbraio non vi sono più restrizioni Covid-19, quindi non è necessaria la certificazione vaccinale all’interno del territorio nazionale. E' invece dal 5 febbraio che i certificati di vaccinazione, di recupero o di esito negativo del test non sono più necessari per entrare nei luoghi al chiuso della Lituania. La Finlandia, dove il Green pass è valido per un periodo di 12 mesi, deve ancora annunciare se seguirà la raccomandazione dell’Ue riguardo ai 9 mesi per chi entra nel Paese, o se accedere a molte attività al coperto come musei, spazi espositivi e altri luoghi culturali, sarà permesso anche ai turisti entro i 12 mesi dalla vaccinazione. La Bulgaria, contrariamente ai Paesi UE/Area Schengen, ha deciso di non inserire alcuna data di scadenza sul certificato di vaccinazione per coloro i quali riceveranno il booster, in caso contrario varranno 12 mesi. L’uso del Green pass è obbligatorio per quasi tutte le attività al chiuso. 

Vediamo ora negli altri Paesi come viene considerato il Green pass. In Austria, oltre all’obbligo vaccinale, dal 1º febbraio la validità dei certificati di vaccinazione per uso nazionale e quindi per ristoranti, alloggi, strutture ricreative e sportive, ecc. è ridotta a 180 giorni (6 mesi), 210 se si è minori di 18 anni. Coloro che hanno ricevuto la dose di richiamo hanno, invece, un Green Pass valido per 9 mesi. In Belgio hanno deciso di imporre un periodo di validità inferiore ai certificati di vaccinazione, riducendo la durata del Green pass da 270 a 150 giorni, a partire dal prossimo 1° marzo. Green Pass valido 9 mesi all’interno del territorio nazionale in Croazia: coloro che hanno assunto l’ultima dose di vaccino più di 270 giorni fa devono ricevere un’iniezione di richiamo poiché considerati non vaccinati. 

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Anche in Estonia, dal primo febbraio il Green pass da vaccinazione avvenuta vale per 9 mesi, e occorre per accedere in tutti i luoghi al chiuso; la validità sarà a breve prolungata a 15 mesi per i minori di età compresa tra i 12 e i 18 anni. Attualmente in Francia il pass vaccinale è necessario per accedere a molti servizi al chiuso. Inoltre, la sua validità, che è di 7 mesi, proprio in questi giorni dovrebbe essere ridotta a 4 mesi. Obbligatorio per entrare nei posti al coperto e con validità di 9 mesi è anche il pass della Germania. E per entrare nel Paese, per chi non è vaccinato, deve sottoporsi alla quarantena obbligatoria di 10 giorni. Anche in Grecia la durata è di 9 mesi, ma a partire dal 21 febbraio. Per coloro che si sono sottoposti alla terza dose la durata del documento è illimitata. La Lettonia ha ridotto la validità del Green Pass: attualmente, infatti, il Paese riconosce solo i certificati di vaccinazione che dimostrano che il titolare è stato completamente immunizzato negli ultimi 270 giorni. Coloro che hanno ricevuto l’ultima dose di vaccino più di nove mesi fa, quindi, saranno soggetti a regole di ingresso aggiuntive. La norma di validità non si applica ai bambini di età inferiore ai 18 anni. Situazione molto particolare a Malta che ha la durata del Green Pass in assoluto più breve di tutto il continente: solo 3 mesi. Una decisione molto criticata e per cui l’Ue ha richiesto un chiarimento.

In Olanda, il Green Pass per entrare negli spazi al chiuso è obbligatorio e dal 1° febbraio sono riconosciuti i soli certificati di vaccinazione indicanti l’ultima dose di vaccino somministrato non più di 9 mesi prima. Stessa situazione in Polonia e in Romania. Il Portogallo accetta Green Pass che indicano che il titolare è stato completamente vaccinato negli ultimi 180 giorni (6 mesi). Per estendere la validità, tutti sono tenuti a ricevere una dose di vaccino aggiuntiva. In Slovenia Green pass necessario per fare ingresso in strutture culturali, ricreative e sportive, ristoranti e bar, strutture turistiche, fiere e conferenze al coperto. Il Paese ha accolto la richiesta dell’Ue di rendere valida la certificazione vaccinale per 9 mesi. Più articolata la situazione in Spagna dove ogni regione segue proprie regole: le comunità autonome spagnole possono attuare regolamenti territoriali specifici. In molte di queste, il Green pass è necessario per accedere a spazi pubblici, quali bar e ristoranti, musei, piscine, grandi eventi e alcuni mezzi di trasporto pubblico. Al momento, ove richiesto, il Green Pass ha validità di 9 mesi. Infine l’Ungheria che, analogamente alla maggior parte dei paesi dell’Ue, ridurrà la validità dei Green Pass a 270 giorni.

 

I PAESI EXTRA UE

La Norvegia ha ridotto la validità dei certificati di vaccinazione a 270 giorni rendendo di fatto necessaria una dose di richiamo del vaccino contro il Covid-19 per estenderne la durata. Inoltre, è bene sapere che i comuni norvegesi possono adottare ulteriori misure restrittive valide a livello locale. La Svizzera ha da poco aggiornato le sue regole di ingresso, tra cui la validità del certificato verde a 9 mesi. Tale decisione è stata presa dal Consiglio federale svizzero e significa che i cittadini del Paese, così come i viaggiatori, devono ricevere un vaccino aggiuntivo affinché il loro pass sia accettato. Le stesso regole sono seguite in Liechtenstein. Green pass che scade a 9 mesi, e quindi necessità di fare la dose booster, anche in Islanda e a partire dal 15 gennaio. 

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