Lungo il Cammino di San Benedetto, dove fioriscono i cardi selvatici blu: dal borgo di Orvinio all'Abbazia della Madonna del Piano

Abbazia della Madonna del Piano
di Maria Serena Patriarca
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Martedì 15 Settembre 2020, 12:10
Ci sono itinerari dove natura, spiritualità e arte si fondono in magica alchimia. Oggi vi conduciamo lungo il Cammino di San Benedetto, ed in particolare sui Monti Lucretili, le piccole Alpi del Lazio, per scoprire i tesori di quest’area ideale per passeggiate all’aria aperta, anche in famiglia, magari nel weekend. Il Cammino di San Benedetto si snoda su 300 km da Norcia fino a Cassino e attraversa i luoghi più significativi nella vita di San Benedetto da Norcia. Cuore pulsante di questo percorso è la zona dei monti intorno Orvinio.
 
 


Incastonato come un piccolo gioiello sulla cima da cui domina, a 840 metri di altitudine, le verdi vallate circostanti, il nostro punto di partenza è proprio il borgo medievale di Orvinio (in provincia di Rieti), annoverato tra i borghi più belli d’Italia e dominato dal castello dei marchesi Malvezzi Campeggi. Dal paese, attraverso un sentiero scosceso che attraverso un fitto bosco, si giunge ad una meraviglia dell’arte romanica a cielo aperto. Si tratta dell’antica Abbazia della Madonna del Piano, che oggi non presenta più il tetto, le cui leggende sulla fondazione si intrecciano con il mistero. Costruita nell’XI secolo, e con una facciata che risale al Quattrocento, l’Abbazia è abbellita dal campanile romanico con bassorilievi romani e altomedievali. Aggirandosi fra le sue mura si può percepire il fascino arcano di un luogo immerso nel silenzio: questa abbazia benedettina, secondo alcuni studiosi, potrebbe risalire addirittura all’VIII o IX secolo, e potrebbe essere stata voluta da Carlo Magno come segno di ringraziamento alla Madonna per aver vinto una battaglia contro i Saraceni nella vicina contrada Pozzaglia. Nella sua costruzione sono stati utilizzati diversi materiali di spoglio provenienti da monumenti funerari di età romana.

L’Abbazia conobbe il suo periodo di massimo splendore nel XII secolo, ma sul finire del Medioevo venne misteriosamente abbandonata. La Chiesa, più volte restaurata attraverso i secoli, presenta una pianta a croce latina e navata unica, un tempo ricoperta da un tetto con abside semicircolare e transetto. Oggi a fare da “tetto” è il cielo azzurro di Orvinio, e questo conferisce al luogo un fascino unico nel suo genere. La torre campanaria, alta venti metri, è a pianta quadrata e sorge accanto a quello che doveva essere l’antico Convento, di cui oggi resta solo la struttura esterna. E’ certo comunque che si tratta di una delle più antiche abbazie d’Italia, e di uno dei siti assolutamente da non perdere se volete esplorare il Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili. Anche se situata nei pressi di Orvinio, è bene precisare che l’Abbazia rientra nel comune di Pozzaglia Sabino. Torniamo a questo punto a Orvinio, punto di partenza ideale per escursioni (a piedi, attraverso panoramici trekking, oppure a cavallo o in mountain bike) sugli Appennini circostanti. Una delle zone più belle, ideale anche per famiglie con bambini piccoli, in cui passeggiare o sostare è senz’altro l’area dell’altopiano delle Pratarelle, regno di pascoli di bovini e cavalli allo stato brado. Da qui si snodano vari itinerari, come quello che porta a Cima Casarene (1191 metri), che in questo periodo dell’anno sono costellati da rovi pieni di more e prati tinti di blu dai cardi selvatici di questo colore. In primavera, su questi stessi prati, fioriscono invece le orchidee spontanee.
 
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