Smart working in giro per il mondo: la classifica dei migliori Paesi per lavorare a distanza

Smart working a bordo piscina (foto Shutterstock)
di Sabrina Quartieri
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Domenica 13 Febbraio 2022, 10:13 - Ultimo aggiornamento: 10:33

Chi, dopo una giornata stressante trascorsa al computer, non vorrebbe godersi un tramonto davanti all’oceano, rilassarsi nel tepore di acque termali di montagna o, ancora, tuffarsi tra le meraviglie di una barriera corallina? Lo sanno bene i fortunati smart workers liberi di spostarsi che, in questo 2022, avranno uno strumento in più per scegliere la meta che meglio combini il dovere e il piacere. È l’Indice Viaggi e Lavoro sugli Stati più accessibili e attraenti per i nomadi digitali, una classifica stilata da Kayak, leader mondiale tra i motori di ricerca di viaggio, che mette a confronto i 111 migliori Paesi dove trasferire il proprio “ufficio”, restare produttivi e trascorrere il tempo libero fra esperienze straordinarie. L’indagine si basa su dati raccolti tra il primo settembre e il 20 ottobre 2021 e prende in considerazione 22 parametri suddivisi in sei categorie: accessibilità e spese di viaggio, costo della vita, salute e sicurezza, infrastrutture digitali, condizioni meteorologiche e divertimenti. 

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Secondo Kayak è il Portogallo a offrire le condizioni migliori al mondo per i lavoratori da remoto. Entrano con lui nella “top ten”, nell’ordine: Spagna, Romania, Mauritius, Giappone, Malta, Costa Rica, Panama, Repubblica Ceca e Germania. Per trovare l’Italia bisogna scorrere di molto la classifica: il Belpaese precede la Bolivia piazzandosi solo al 72° posto. Stando all’Indice Viaggi e Lavoro, inoltre, sarebbe opportuno evitare Antigua e Barbuda, Bermuda, Maldive e Isole Vergini Americane, paradisi tropicali che tuttavia finiscono ultimi nella graduatoria dei Paesi “smart working friendly”. 

Smart worker al lavoro (foto Getty Images)

LA “TOP FIVE” DEI PAESI MIGLIORI PER LO SMART WORKING 

1. Portogallo

Scrivere al pc e partecipare a una videocall aspettando solo di raggiungere una spiaggia per godersi il tramonto o cavalcare le adrenaliniche onde dell’oceano? In Portogallo si può, anzi si deve! Perché è lui, con un punteggio di 100 su 100, il “Re” della classifica dei migliori Paesi al mondo in cui lavorare da remoto nel 2022.

Lo Stato della penisola iberica affacciato sull’Atlantico si aggiudica il podio per diverse ragioni: la facilità di ottenere un visto per il telelavoro, se si proviene da fuori l’Unione Europea, la diffusa conoscenza della lingua inglese tra la popolazione, la stabilità politica, il basso tasso di violenza, la moltitudine di attività ricreative, il clima favorevole e lo scarso inquinamento atmosferico. 

2. Spagna

Otto ore a contattare clienti e a produrre contenuti, a un passo dalle architetture di Gaudì o dai capolavori del Prado? Accade in Spagna, Paese che arriva secondo nella “top five” delle migliori mete per smart working, con un punteggio pari a 93 su 100. A decretare il successo è il fatto che, anche in questo caso, i freelance e i nomadi digitali extraeuropei possono ottenere facilmente il visto per lavorare da remoto. La Spagna si aggiudica la seconda posizione anche grazie alla velocità e capillarità della rete Internet, all’abbondanza di spazi di co-working, al bassissimo tasso di incidenti stradali e alla sua rinomata inclusività. 

3. Romania

Fare smart working in un castello tra le foreste della Transilvania? Vale la pena provare, perché la terza posizione della classifica va proprio alla Romania, che raggiunge il punteggio di 92 su 100. A rendere il Paese dell’Europa orientale così competitivo sono, innanzitutto, i prezzi, decisamente convenienti riguardo il noleggio di automobili, i soggiorni in hotel, il cibo e gli affitti a lungo termine. Inoltre, contribuisce all’ottimo risultato la connessione Internet molto veloce e la diffusione dell’inglese, lingua parlata dalla maggioranza della popolazione.

4. Mauritius

Mandare email e fare meeting su Zoom da un lodge affacciato sull’Oceano Indiano? Non male come soluzione, per chi ama tuffarsi in un mare incontaminato non appena timbrato il cartellino virtuale. È il caso di Mauritius, l’arcipelago rinomato per le sue lagune blu e le variopinte barriere coralline, che nel ranking si piazza al quarto posto a livello mondiale (90 su 100 il punteggio) e al primo tra gli Stati africani e mediorientali. Il primato è dovuto all’alta velocità di connessione e alla possibilità, per gli stranieri che ne fanno richiesta, di ottenere gratuitamente e rapidamente il visto per il telelavoro. La presenza del Paese nella “top five” viene garantita inoltre dal fatto di essere socialmente sicuro, stabile politicamente e con un bassissimo numero di incidenti stradali. Ça va sans dire che il clima magnifico, la bellezza della natura e l’aria pulita fanno di Mauritius una meta ideale. Ma è il costo della vita accessibile a rendere l’arcipelago tropicale più competitivo rispetto al Giappone, quinto classificato. 

5. Giappone

Disconnettersi da tutto e tutti dopo una proficua giornata di lavoro e concedersi una appagante passeggiata tra ciliegi in fiore e templi, una scatenata sessione canora di karaoke o, ancora, un bagno in un “onsen”, le tipiche sorgenti termali di montagna in cui scaricare la tensione accumulata? È solo una parte di quanto offre il Giappone, che si aggiudica, con un punteggio di 90 su 100, la quinta posizione della classifica a livello globale. Il fattore decisivo è la connessione Internet più veloce del mondo. A decretare il successo del Paese del Sol Levante sono anche le numerose attrazioni culturali, la sua storia e le infinite possibilità di intrattenimento. 

L’ITALIA NELLA CLASSIFICA DI KAYAK

Il punteggio della nostra Penisola è di 49 su 100. Così, nel ranking dei migliori Paesi dove fare smart working, l’Italia raggiunge appena il 72° posto, precedendo Regno Unito (74°), Finlandia (76°) e Svizzera (88°) e, limitatamente alla macro-regione europea, si piazza solo 34ª. Tuttavia, nella categoria “Vita sociale” lo Stivale eccelle grazie alla grande abbondanza di attrazioni culturali e luoghi vocati al divertimento. Sebbene secondo Kayak risulti positivo anche il dato su “Salute e sicurezza”, per il numero relativamente basso di incidenti stradali, il moderato tasso di inquinamento atmosferico e l’alto livello di tolleranza verso la comunità LGBTQ+, l’Italia resta tristemente indietro in classifica a causa del digital divide, della scarsa velocità di connessione Internet, della carenza di spazi adibiti al co-working e della grande difficoltà a ottenere visti di lavoro per i freelancer extraeuropei.

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