Scalo a Doha? Vietato ripartire subito: ecco cosa fare

Un qatariota nel deserto a sud di Doha
di Sabrina Quartieri
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Martedì 21 Marzo 2017, 08:50

Un assaggio del mondo d’Arabia in una manciata di giorni. O meglio, dei mondi d’Arabia, evocati dalle persone che si trovano a Doha per affari, per turismo o perché ci lavorano stabilmente. Cosmopolita, moderna e autentica, quella che viene considerata una delle capitali più sicure del Golfo Persico è una metropoli capace di regalare incontri straordinari. Qui, il turista curioso non potrà non imbattersi di continuo in esseri umani che hanno già vissuto almeno una precedente esistenza altrove. Come Firaz, un’insolita guida turistica che parla ben sette lingue. Originario della Siria, quest’uomo è a Doha per riscattarsi dal suo passato.
 

 

Lo si capisce quando mostra le foto di Hama city, la sua bellissima città natia da cui è dovuto scappare, quando una bomba ha colpito e devastato la sua farmacia. Firaz è fuggito portando con sé, dopo averla sposata giovanissima, la sua bella moglie, oggi madre dei suoi due splendidi bambini. Diversa è la storia di Latif, pakistano di etnia pashtun, pronto a commuoversi quando gli chiedi della sua terra d’origine e della sua lingua. Latif è un driver speciale: durante i safari in 4x4, la sua guida sulle dune di sabbia assomiglia a una danza armoniosa. Un ballo magnetico che si interrompe solo quando le sconfinate distese color oro finiscono in mare e all’orizzonte appare chiara nelle forme un’altra terra: l’Arabia Saudita, potente e vastissima.

A Doha i non qatarioti si riconoscono facilmente, perché non indossano la cosiddetta “thobe”, la lunga tunica di cotone bianco che arriva alla caviglia. In più, sulla testa non portano il “gahfia”, lo zuccotto coperto dal “gutra”, tessuto tenuto fermo dall’“igal”, passato due volte intorno al capo.

Nel Paese mediorientale, dei 2.3 milioni di abitanti circa, solo 200mila sono considerati qatarioti puri. Gli altri sono tutti immigrati da una o più generazioni. L’impressione che si respira approdando in Qatar, infatti, è che questa sia la terra del riscatto, dell’opportunità, dell’occasione e della rinascita. La convivenza è pacifica, e non solo tra gli arabi. Nei servizi, ad esempio, sono tanti i nepalesi, i bengalesi e i filippini impiegati. Non manca neppure personale che arriva dall’Ucraina e dalla Romania, soprattutto donne, entusiaste del clima ben più mite rispetto alle rigide temperature dei loro Paesi d’origine.

Se per gli amanti del viaggio fatto di incontri, quindi, Doha è una meta da non perdere, la città sa ammaliare anche chi apprezza i contrasti. A partire da quello più simbolico, tra l’avveniristico skyline che la sera s’illumina di fantastici colori, e il souq della medina, bianco e elegantissimo. Un mercato ordinato che colpisce per le sue tante anime, nascoste tra i vicoli pieni di botteghe di souvenir e di specialità regionali.

Ma a rendere tutto unico al Souq Waqif, sono la zona dedicata ai falchi e quella che ospita una fantastica scuderia con bellissimi esemplari di purosangue di razza araba. In Qatar, infatti, è a questi animali che sono legati gli antichi passatempi tradizionali. Se con i suoi 5mila anni di storia, la falconeria è tra gli sport più amati nella stagione della caccia, la passione equestre si esprime al meglio al rinomato Qatar Racing & Equestrian Club. Immancabili, infine, le corse dei cammelli al circuito di Al Shahaniya, che attirano folle entusiaste.

Eppure, l’esperienza più straordinaria da vivere per chi si ferma a Doha qualche giorno è il safari nel deserto. Le sconfinate distese di sabbia a sud-ovest della capitale si raggiungono percorrendo chilometri di strada puntellata di immense raffinerie di gas. Spingendosi ancora più a sud, ci si ritrova poi di fronte all'impressionante "Mare interno" di Khor Al Adaid, una riserva naturale riconosciuta dall’Unesco, dove il mare abbraccia il deserto. Un tour organizzato rappresenta la soluzione ideale per chi ha poco tempo e desidera godersi a pieno questa escursione: oltre alla corsa mozzafiato in fuoristrada 4x4, le attività del safari sono tante altre, dalla passeggiata sul cammello, alle discese sulle dune con la tavola o a bordo di un quad. Se si sceglie l’opzione notturna, si può persino dormire in tenda, cenare col barbecue al chiaro di luna e, ancora prima, ammirare i magnifici tramonti infuocati.

Per esplorare la capitale, invece, si può usufruire del servizio "hop-on, hop-off" dei bus a due piani di Doha Bus, che tocca i principali luoghi di interesse. A partire dall’impressionante Museo di Arte Islamica, o MIA, dove si attraversano in poche ore 14 secoli di collezioni d’Oriente, ospitate in un capolavoro di architettura moderna progettato dal celebre architetto Im Pei. L’ingresso alle gallerie permanenti è gratuito, mentre quelle temporanee possono essere a pagamento.

Cultura e svago vanno a braccetto invece al Villaggio Culturale Katara, con teatri, ristoranti gourmet e strutture concepite per i grandi eventi, come concerti, mostre e spettacoli. Ma il vero gioiello di questo luogo è l’immenso anfiteatro in marmo di Carrara che si affaccia sul mare, da attraversare piano piano, assaporando la sua maestosità. Ancora, se al tramonto è imperdibile una crociera in dhow, la tradizionale barca di legno ormeggiata nella baia di Doha, anche una semplice passeggiata sul lungomare de La Corniche saprà regalare panorami mozzafiato.

Vero “must” della metropoli, The Pearl-Qatar è invece un'isola artificiale a largo della costa caratterizzata da porticcioli turistici in stile mediterraneo, aree residenziali, ville, alberghi, boutique e showroom di lusso. Detta anche "Riviera Araba”, questa zona è una vera attrazione per i turisti, che d’improvviso, perdendosi tra le sue stradine, si ritrovano immersi in una Venezia d’Oriente, con i canali e il celebre Ponte di Rialto. Ma non finisce qui: in città si sta completando l’impressionante museo ispirato a una rosa del deserto, progettato dall’archistar francese Jean Nouvel, e presto si potrà persino mangiare in un ristorante vista baia, sospeso a diversi metri da terra.

Il Paese infatti ha come obiettivo una crescita importante in termini di turismo leisure, puntando a raggiungere i nove milioni di visitatori nel 2030 (nel 2012 erano 2.6). Per tale ragione si continua a investire in nuove attrazioni, strutture ricettive e infrastrutture, come la metropolitana di Doha, con 98 stazioni, quattro linee e un’estensione di oltre 300 chilometri. L’ultimazione della prima fase è prevista per il 2019, mentre l’intera rete sarà operativa entro il 2026. Quattro anni dopo rispetto a un altro appuntamento decisivo per il Qatar: i Campionati Mondiali di Calcio FIFA.

Al momento, comunque, la città offre già altissimi standard qualitativi per quanto riguarda l’offerta turistica. Insomma, da quando c’era solo lo Sheraton Doha Resort & Convention Hotel come grande albergo, recentemente restaurato e ancora altamente competitivo, le cose sono cambiate e non di poco: gli hotel di categoria 4 e 5 stelle attualmente rappresentano circa i tre quarti delle 20mila camere disponibili in Qatar. Tra i più rinomati, si ricordano lo Shangri-La, il Kempinski Residences & Suites, The Ritz-Carlton e il Sealine Beach, direttamente sul mare e a due passi dal deserto.

Ad oggi, la destinazione è sempre più interessante come meta di vacanza "short break", grazie anche alla recente novità del “visa free” per lo stopover fino a 96 ore di permanenza (il visto altrimenti, valido per 30 giorni, costa circa 25 euro). Inoltre, è bene sapere che Doha si trova a non più di sette ore di volo da gran parte delle capitali europee e a circa nove dalle principali città dell’Estremo Oriente. L’ultramoderno Aeroporto Internazionale Hamad, inaugurato nell'aprile 2014, è a sud della città. Eletto “Miglior aeroporto del Medio Oriente” per il 2015 da Skytrax Awards,  lo scalo accoglie 8.700 passeggeri ogni ora e, una volta ultimato, avrà una capacità annuale fino a 50 milioni di passeggeri. Della grandezza dell’hub è simbolo l’installazione artistica di Urs Fischer, il Lamp Bear, ovvero un grande orso lampada costato diversi milioni di dollari che dà il benvenuto a chi scende dall’aereo.

La vacanza a Doha, non a caso, si dice che cominci proprio all’Hamad, dove sono tante le cose da fare per trascorrere qualche ora: si va dalla nuotata nella sua elegante piscina all’idromassaggio e ancora, dalla partita a squash allo shopping sfrenato tra le boutique luxury presenti. E allo scalo non manca di certo il made in Italy: lo studio Antonio Citterio Patricia Viel Interiors vanta la progettazione integrata (architettura e ingegneria) di Al Mourjan, la lounge business class di Qatar Airways, un vero gioiello.

La compagnia aerea di bandiera si è aggiudicata numerosi premi per la qualità e i servizi offerti. Nominata per la terza volta “World’s Best Airline” per il 2015 secondo il sondaggio annuale di settore di Skytrax e appena premiata da Italian Mission Awards come “Migliore compagnia aerea per i viaggiatori d’affari”, Qatar Airways ha da poco introdotto la possibilità di prenotare suite personalizzate con poltrone modulabili e un letto matrimoniale.

La rete in rapida espansione copre attualmente più di 150 destinazioni mondiali, comprese le principali città del Medio Oriente, d’Europa, dell’Africa, dell’Asia, dell’Australia e dell’America.
Dall’Italia si vola per Doha da Roma, Milano, Venezia e, dalla scorsa estate, anche da Pisa. 

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