Rouen: la città del mito di Giovanna d'Arco che ispirò anche Monet

Rouen: la città del mito di Giovanna d'Arco che ispirò anche Monet
di Francesca Spanò
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Sabato 21 Febbraio 2015, 16:48 - Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 20:00
La Place du Vieux Marché circondata da case a graticcio colorate e cariche di fiori, sembra abbracciare idealmente il visitatore, anche nelle plumbee giornate invernali. É romantica e affascinante, ma nasconde un tragico passato. Ogni cosa qui parla ancora di lei, di Giovanna d’Arco, che proprio dove oggi si passeggia tra negozi e bancarelle, è stata bruciata al rogo. La pulzella d’Orléans, tutt’ora venerata e considerata patrona di Francia, è morta nel 1431. Eppure questa città-museo incanta e rapisce e rende pienamente giustizia alla bellezza della Normandia.



Tra stradine lastricate e chiese gotiche è considerata la città dai 100 campanili e se a farla da padrone sono soprattutto capolavori di arte sacra, il suo profilo non lasciò indifferente, a suo tempo, nemmeno un artista come Monet. Osservandone la famosa Cattedrale, infatti, decise di realizzare una serie di dipinti proprio su questo tema, rincorrendone le diverse gradazioni della luce diurna.



Rouen è nota anche per lo shopping e la gastronomia e rappresenta un armonioso accordo tra antico e moderno, passato e presente. Ci si può perdere tra moderni brand di abbigliamento o andare in cerca di pietanze francesi doc, ma intorno solo strade medievali silenziose, dove la luce del sole crea sfumature e ombre particolarmente suggestive.



Visitare il centro storico in un giorno: cosa vedere



Difficile pensare che sia diventata una città portuale e industriale, dopo essere stata fondata come insediamento romano sulla Senna. Vive in continuo equilibrio tra capolavori datati e imperante innovazione, ma non ha perso quell’ineffabile ed eterna bellezza che richiama ogni anno un discreto numero di turisti. La visita all’antica capitale del Ducato di Normandia, può iniziare con la Cattedrale di Notre-Dame, con fondamenta del XII secolo e arcate gotiche. Notevoli gli intagli flamboyant e le due torri diseguali sulla facciata. All’interno antiche tombe e vetrate luminose.



Sulla Place du Vieux-Marché la pira dove bruciò Giovanna d'Arco è stata dissotterrata e intorno ad essa è sorta la Croce della Riabilitazione. A pochi metri, il Musée Jeanne d’Arc mostrava tra i tanti cimeli e qualche souvenir, uno dei pochi ritratti di lei, risalente al 1429, ma al momento è chiuso.



Intorno alla piazza il Palais de Justice del XVI secolo e l’Hotel-Dieu, l’antico ospedale di Rouen dove nacque Gustave Flaubert che oggi è diventato il Musée Flaubert et Histoire de la Médecine. La sua funzione originaria era, però, quella di alloggio per i pellegrini.Tra i capolavori da non perdere oltre a quelli conservati nel Musée des Beaux-Arts, anche l’Église de St.-Ouen e l’Église de St.-Maclou. Con qualche ora in più a disposizione si può visitare con calma pure il quartiere degli antiquari.



Il Gros-Horloge, invece, rappresenta il simbolo della vecchia Rouen di quella città che Victor Hugo, definì “la città dei cento campanili che suonano a concerto nell’aria”, contribuendo a ricreare quell’atmosfera surreale che ancora oggi si respira.



Come arrivare:

  • In treno: da Parigi con un’ora di viaggio o dalle città limitrofe.

  • In aereo: l’aeroporto di Roissy-Charles de Gaulle, si trova a 140 chilometri di distanza e quello di Beauvais, a soli 70 km.

  • In auto: tramite le autostrade: A13, a28, A16.


Per ulteriori informazioni: http://www.rouentourisme.com/.