Messico, l’inquietante isola delle bambole impiccate

Messico, l inquietante isola delle bambole impiccate
di Francesca Spanò
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Lunedì 17 Settembre 2018, 01:13

Ci sono luoghi al mondo nei quali l’atmosfera è intrisa di mistero e leggenda e nell’aria aleggia qualcosa di inquietante. Più o meno come accade in Messico, nell’Isola delle bambole, la cui storia (passata e presente) incuriosisce i turisti di tutto il mondo.
 

 

Un giocattolo che evoca paura
 
Se le bambole di solito ricordano l’infanzia e i momenti gioiosi tra coetanei, in questo caso sembra più di trovarsi nella location di un film horror, con giocattoli sporchi e mutilati a guardia di un territorio. Per capirne di più intorno all'affascinante fenomeno, però, occorre fare un passo indietro e ricostruire un’intricata vicenda. Isla de Las Munecas (questo il suo vero nome), è un tratto di terra emersa dove ci sono centinaia di pupazzi appesi agli alberi e, in questo caso, non evocano piccole bambine sorridenti con le braccia protese. Sembra più che altro che le bambole siano state uccise violentemente. Chi si avventura nella zona, ha l’immagine di una esecuzione di massa perché alcune di esse, tra l’altro, sono senza testa o senza altre parti del corpo. O, ancora, ricoperte di muffa o muschi.
 
Le origini del progetto, la missione, le peculiarità
 
Non lontano da Città del Messico, in quello che un tempo era chiamato lago Xochilmico, nell’area degli ex “giardini galleggianti creati per aumentare la produzione agricola, sorge l’insolito museo dell’orrore. In queste zone abbandonate a se stesse, arrivò Don Julian Santana Barrera, intorno agli anni Cinquanta. Questo contadino, decise di abbandonare moglie e figlia e vivere da eremita sull’isola, convinto di dover portare a termine una missione.
 
Lo spirito di una bambina morta
 
Secondo l’uomo le bambole ricorderebbero una giovane ragazza annegata nella zona e vista da lui stesso, senza che sia riuscito a salvarla. Il suo spirito vagherebbe tra gli alberi e il “santuario” la ricorderebbe. Tuttavia in pochi credono che sia mai realmente esistita, ma è più facile che sia disturbata la mente di questo signore che nel tempo si isolò dal resto del mondo fino al suo decesso.
 
I giorni successivi alla presunta tragedia
 
Poco dopo l’annegamento, trovò nelle acque della laguna una bambola e pensò potesse appartenere alla bimba che così lanciava un segnale della sua esistenza. A questo punto, d’istinto, la legò a un albero come forma di rispetto e piano piano ricordarla diventò un vero motivo di vita per lui che si sentiva perseguitato dall'oscura presenza.  
 
Una collezione numerosa
 
Da quel momento le bambole sono diventate molte, di ogni tipo e misura, mutilate e deformi, sporche e “sofferenti”. Le dicerie si sono mosse di pari passo, con la gente della zona che ha sempre affermato che lui coltivasse il terreno per nutrirle e curarle, dopo averle trovate nella spazzatura.
 
La fine della storia e la fama maledetta del luogo
 
Un giorno Santana andò a pescare col nipote, il quale riferì che lo zio si sentiva chiamato in continuazione da qualcuno. All’inizio non ci fece caso, ma poi trovò il suo corpo senza vita, annegato nello stesso punto in cui diceva di aver visto morire la ragazzina. Da all’ora l’isola è una macabra attrazione turistica e si dice che anche il regista Tim Burton abbia voluto vedere il luogo di persona in cerca di qualche ispirazione nuova nel 2012.
 
Come raggiungerla
 
Arrivare non è facilissimo e per questo sarebbe più comodo affittare un taxi o prendere un’auto a noleggio. La direzione è quella di Cuemanco nella zona della riserva di Xochilmico, poi si prende un traghetto da Embarcadero Cuemanco o da Embarcadero Fernando Celada. In circa due ore si può giungere a destinazione. Molto caratteristico è scegliere la tipica imbarcazione locale, la “trajinera”, con un costo di una quindicina di dollari. Giunti in loco si resta comunque senza fiato e ci si chiede se davvero ci sia qualcosa di reale o se sia stato tutto solo frutto di una mente visionaria. Qualche anno fa, uno show televisivo americano dal titolo Destination Truth, ha deciso di inviare sul posto degli esperti del paranormale i quali in effetti hanno percepito suoni e presenze anomale.
 
 

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