Lettonia, una notte nella prigione militare di Karostas

La prigione di Karostas in Lettonia
di Luisa Mosello
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Martedì 8 Marzo 2016, 17:15 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 16:22

Una vera “evasione”? Andare in prigione. Da persone libere, però. Senza pene da scontare, senza aver commesso alcun reato, solo per provare in concreto la vita del carcere. Naturalmente un’esperienza temporanea che può far rivivere in piccolissima parte le giornate dei detenuti senza nulla togliere a una condizione tanto drammatica. Esperienza che diventa estrema in uno dei penitenziari militari più duri dell’Europa dell’est, quella di Karostas costruita in Lettonia alla fine dell'Ottocento e che per tutto il ventesimo secolo ha visto passare prima la dittatutura nazista e poi quella sovietica. Rinchiusi nelle sue celle: ufficiali, disertori, rivoluzionari, soldati che avevano violato la disciplina o ribelli.


Ora è un museo davvero interattivo che, a differenza di altre prigioni riconvertite semplicemente in hotel, riproduce perfettamente la  vita di un luogo tanto carico di storia. Chi vuole provarlo in prima persona viene trattato come un vero prigioniero dell’era sovietica. E prima di essere ammesso dovrà firmare una dichiarazione di accettazione del trattamento: infatti anche se si è ospiti, per di più paganti (da 10 a 20 euro), non c’è nessuna agevolazione. Se non si eseguono alla lettera gli ordini delle guardie carcerarie si viene puniti con esercizi fisici e lavori di pulizia.

E’ possibile sia prenotare una semplice visita da osservatori che un vero soggiorno a 5 sbarre, che comprende letti a castello o in ferro e pasto della prigionia. In più, sembra anche che la prigione sia infestata dai fantasmi, alcuni dicono siano quelli delle vittime di esecuzioni da parte dei nazisti.

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