Ibiza, Formentera, Maiorca e Minorca: le 4 cose da vedere in ciascuna delle isole Baleari

Una destinazione facilmente raggiungibile e perfetta in ogni periodo. Chi desidera inaugurare il 2022 con una partenza, resterà certamente affascinato dalle Baleari e dalle peculiarità delle sue quattro isole speciali

Ibiza, Formentera, Maiorca e Minorca: le 4 cose da vedere in ciascuna delle isole Baleari
di Francesca Spanò
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Venerdì 21 Gennaio 2022, 17:59

Le isole dal sole splendente dall’eterna primavera: le Baleari rappresentano il sogno comune per una fuga dalla noiosa routine quotidiana, in qualunque momento dell’anno. Maiorca, Minorca e, ancora di più, Ibiza e Formentera, offrono molteplici attività in ogni stagione e sono perfette anche per un lungo weekend tra l’autunno e l’inverno.

Baleari: l’arcipelago perfetto per le attività all’aperto

La destinazione potendo contare sempre su un clima mite, è ideale per vari tipi di sport per terra e per mare o, semplicemente, per tour conoscitivi della zona alla scoperta di paesaggi naturali mozzafiato. Altro must interessante per chi vuole conoscere a fondo Maiorca, Minorca, Ibiza e Formentera, è rappresentato dalla cultura, di cui sono particolarmente ricche. Il passato e le tradizioni si ritrovano, dunque, nei monumenti, nei cortili signorili e nei vari elementi architettonici e religiosi.

Sono tante, infatti, qui le civiltà che hanno lasciato il segno del loro passaggio e hanno regalato all’area un ricco patrimonio, fonte di bellezza e di turismo internazionale.

Isole Baleari: le 4 cose da non perdere per ciascuna isola

A stilare quattro delle iconiche peculiarità di ogni isola ci ha pensato l’AETIB, l’Agenzia di Strategia Turistica delle Isole Baleari. Ogni viaggiatore potrà, poi personalizzare il proprio viaggio e organizzare un itinerrio accurato secondo il luogo prescelto, ma intanto ecco cosa non perdere per tornare a casa certi di aver scoperto la vera anima locale. 

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1-Il leggendario Monastero di Lluc a Maiorca

Si può visitare tutto l’anno e si trova nel comune di Escorca, nella diocesi di Maiorca. Fu fondato nel XIII e si racconta che nella zona fu trovata casualmente, tra le rocce, una immagine della Vergine. La stessa che prese il nome di Vergine di Lluc o Mare de Déu de Lluc. La sua particolarità, in una zona dal grande patrimonio artistico e culturale, è che si tratta del più antico santuario mariano delle Isole Baleari. Si può raggiungere a piedi o tramite il trasporto pubblico o primato e il punto di arrivo è la Plaça dels Pelegrins (piazza dei pellegrini), da dove si può vedere il municipio di Escorca (a sinistra), i cosiddetti "porxets" (a destra; uno spazio originariamente destinato ad accogliere i numerosi pellegrini che arrivavano a cavallo e che oggi sono celle familiari) e la facciata del santuario (sullo sfondo). Nel complesso sono inglobati diversi edifici, come la chiesa, risalente al XVII secolo, spicca, con alterazioni nel XX secolo, realizzate secondo le indicazioni dell'architetto catalano Antoni Gaudí. Non mancano una foresteria (con 81 celle o camere e 39 appartamenti con cucina), un museo, , l’archivio storico, il giardino botanico, un piccolo cimiteri e i misteri del Rosario. Questi ultimi sono cinque monumenti di pietra degli architetti Joan Rubió e Guillem Reynés e dello scultore Josep Llimona.

2-Il Centro di Interpretazione Madina Yabisa a Ibiza

Conoscere la Ibiza più islamica, è sicuramente un must per chi cerca esperienze non convenzionali durante un soggiorno all’estero. Il Centro rappresenta un vero e proprio museo, progettato con tecnologia audiovisiva per conoscere l'evoluzione storica e urbana della città, nel periodo medievale. I visitatori scoprono la storia cittadina, con focus proprio durante la dominazione musulmana. Si trova nell'edificio della Casa de la Curia, che era la sede dei tribunali di giustizia e uno dei centri di potere di Ibiza durante il XVI secolo. La visita è possibile tutto l’anno e il nome deriva sempre al periodo islamico, quando la sua capitale veniva detta proprio Madina Yabisa.

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3-La costruzione megalitica di Formentera

Nell’Isola di Formentera, c’è una costruzione megalitica che aveva un uso funerario, Ca Na Costa, che fu rinvenuta tra il 1974 e il 1977. Particolarmente scenografica, sorge tra lo stagno conosciuto come Estany Pudent (precedentemente conosciuto anche come Estany des Flamencs) e il villaggio di Es Pujols, nella parrocchia di Sant Ferran de ses Roques. La tomba poggia sulla roccia e nella sua pianta quasi circolare si distingue la camera sepolcrale con il corridoio di ingresso e tre anelli, che circondano la camera. Dovrebbe risalire all'età del bronzo e fu probabilmente utilizzata tra il 2000 e il 1600 a.C, per seppelire sei persone, sei uomini e due donne. Il luogo nel quale sorge, fa parte del Parco Naturale Ses Salines di Ibiza e Formentera.

4-il fascino incontaminato di Minorca, dichiarata Riserva della Biosfera

Minorca è il luogo ideale per praticare attività all’aperto tutto l’anno, grazie al suo clima. Di sicuro, colpisce per la sua bellezza verde e rurale e per i suoi tanti percorsi cicloturistici. La maggior parte di essi, sono realizzati dalle vecchie strade di campagna dell'interno, che diventano la pista perfetta per godersi la mountain bike. Lo scenario si snoda tra foreste e aree ecologicamente protette, insediamenti megalitici (candidati a essere riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO), estesi muri a secco, llocs (case rurali tradizionali dell'isola) e mulini di farina. Non a caso, l’isola è stata dichiarata Riserva della Biosfera.

 

Per scoprire le modalità d’ingresso nelle isole Baleari consultare il sito: safetourism.illesbalears.travel/en.

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