Green pass con una sola dose, come funziona: approvato il regolamento, al via dal 1° luglio

Green pass Ue, è stato approvato il regolamento
di Stefania Piras
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Lunedì 14 Giugno 2021, 10:37 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 15:51

Green pass: è stato approvato il regolamento. Ora è arrivata la firma finale delle istituzioni europee sul regolamento che istituisce il certificato digitale Covid Ue, noto anche come digital green pass, per facilitare gli spostamenti all'interno dell'Europa e contribuire alla ripresa economica. Il regolamento si applicherà per 12 e resterà in vigore nei 27 paesi UE oltre che in Islanda e Liechtenstein (con l'aggiunta di Svizzera e Norvegia attualmente in fase pilota). 

Il primo ministro portoghese, Antonio Costa, in rappresentanza degli Stati membri, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, hanno siglato il testo finale questa mattina al Parlamento europeo. L'entrata in vigore dei certificati è prevista per il primo luglio.

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Non è un documento di viaggio, per poter viaggiare sarà comunque necessario il passaporto o un altro documento d'identità valido. Il Green pass è uno strumento molto importante: sarà in formato digitale ma si può ottenere anche in versione cartacea, e funziona con il codice QR. È gratuito, sarà consultabile in lingua nazionale e anche in inglese, è sicuro e protetto e poi è valido in tutti i paesi europei.

Permetterà di viaggiare liberamente e spostarsi all'interno dell'Europa perché è un documento che prova che il viaggiatore:

  • è stato vaccinato contro il COVID-19 (operativo a partire da quattordici giorni dopo l'ultima dose di vaccino anti-Covid. A partire da quel giorno, le persone pienamente vaccinate, cioè con due dosi per AstraZeneca, Pfizer/BioNTech e Moderna e con una dose per Johnson&Johnson )
  •  ha ricevuto un risultato negativo del test (per i test Pcr o molecolari la validità è di 72 ore, mentre per quelli rapidi antigenici è di 48 ore. Quelli rapidi, considerati sempre più affidabili, vengono raccomandati, ma gli Stati sono liberi di scegliere se accettarli o no ai fini del Pass).
  •  è guarito da COVID-19 (dovrebbero essere esentate da test e/o quarantene nei 180 giorni successivi al test Pcr positivo, che attesta l'avvenuta infezione: la validità del certificato è a partire dall'undicesimo giorno dopo il test, una volta terminato il periodo di contagiosità). 

Una di queste tre condizioni dà il diritto a ottenere il Green pass. In Italia ci sarà un sito dedicato 

Alcuni Paesi hanno già iniziato a rilasciare certificati: finora ne sono stati emessi oltre un milione. Se ottenere il Pass sarà un diritto, il suo utilizzo potrà però variare in qualche misura da Stato a Stato.

Le informazioni contenute - Compaiono il nome, la data di nascita, la data di rilascio, le informazioni rilevanti sul vaccino/il test/il recupero e un identificatore unico. Questi dati rimangono sul certificato e non vengono memorizzati o conservati quando un certificato viene verificato in un altro Stato membro. I certificati includeranno solo una serie limitata di informazioni necessarie. Queste non possono essere conservate dai paesi visitati. Solo la validità e l'autenticità del certificato viene controllata verificando chi lo ha rilasciato e firmato. Tutti i dati sanitari rimangono allo Stato membro che ha emesso il Green pass.

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Green pass con una sola dose? Un Paese è libero di scegliere di riconoscere e rilasciare il Pass anche dopo la prima dose, ma ogni Stato può decidere di comportarsi come crede, in questo caso: quindi, per esempio, l'Italia può rilasciare il Pass dopo la prima dose, ma la Danimarca è libera di non riconoscerlo e di chiedere un test. Se uno Stato membro accetta una prova di vaccinazione per rimuovere le restrizioni all'interno dopo la prima dose, allora deve accettare anche i pass Ue per i vaccini, alle stesse condizioni.

Quali vaccini? Il pass vale per i cittadini Ue vaccinati con vaccini autorizzati dall'Ema; gli Stati possono decidere di riconoscere altri vaccini, autorizzati a livello nazionale e non a livello Ue (come il siero russo Sputnik in Ungheria).

Bambini - Per evitare di separare i nuclei familiari alla frontiera, i minorenni che viaggiano con genitori esentati dall'obbligo di quarantena, per esempio perché sono vaccinati, dovrebbero essere esentati anche loro dalla quarantena. I bambini sotto i 6 anni di età sono esentati anche dai test: quelli dai 6 anni in su, però, dovranno sottoporsi a test per ottenere il pass.

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Restrizioni dove e quando serve - Viene previsto un meccanismo di freno d'emergenza: gli Stati dell'Ue non potranno imporre ulteriori restrizioni di viaggio ai titolari di certificati, come quarantena, autoisolamento o test, «a meno che non siano necessarie e proporzionate per salvaguardare la salute pubblica». Si dovrà tenere conto delle prove scientifiche, «compresi i dati epidemiologici pubblicati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc)». Le misure dovranno essere notificate, se possibile, con 48 ore di anticipo agli altri Stati membri e alla Commissione, mentre il pubblico dovrà ricevere un preavviso di appena 24 ore.

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