Creta: da Cnosso all'isola di Spinalonga, tra storia e meraviglie

Creta: da Cnosso all'isola di Spinalonga, tra storia e meraviglie
di Francesca Spanò
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Lunedì 23 Agosto 2021, 08:11 - Ultimo aggiornamento: 08:13

Creta è un piccolo mondo a parte: i colori e i sapori sono tipici della Grecia, ma vanta comunque peculiarità tutte sue. Non a caso, l’isola dal tocco “veneziano” è conosciuta per le diverse caratteristiche che incantano il viaggiatore, sin da dal suo arrivo all’aeroporto di Heraklion, capoluogo locale. Questo angolo di globo rappresenta uno degli estremi meridionali del continente europeo, con una distanza di soli 300 km dalla Libia.

Una storia antica e affascinante

La storia di Creta si perde nella notte dei tempi e ha avuto inizio quasi 5mila anni fa con il fiorire della civiltà minoica, tra le prime del Mediterraneo, che ancora oggi fa scervellare gli esperti per la curiosa scrittura, in parte da decifrare.

Dall’isola è passata anche la dominazione veneziana e ottomana, visibile nell’architettura e riscontrabile nelle influenze della cucina locale. Si racconta che qui, dove la gente è sempre accogliente e non dimentica di sorridere ai turisti in arrivo, sia nato Zeus, signore dell’Olimpo e dio dell’ospitalità. Il dio, minacciato dal malvaggio Crono, fu cresciuto di nascosto in una grotta sul Monte Ida.

 

Tra miti, leggende e paesaggi

A Creta molte sono le leggende che sono nate nel corso dei secoli. I racconti parlano di creature mostruose, mezzi uomini e metà tori e via dicendo. Miti che si ritrovano anche nei simboli dell’architettura dei palazzi antichi. Un esempio su tutti è rappresentato dal palazzo di Cnosso, a cinque chilometri da Heraklion, tra i più notevoli siti dell’età del bronzo. La sua importanza è legata pure al regno di Minosse e al Minotauro che visse nel labirinto. Un mix di realtà e fantasia, di moderno e antico, diviso in oltre 1200 stanze, dove certamente ci si perdeva. Sono, infatti, state ritrovate numerose pietre e simboli che dovevano aiutare a non dimenticare la strada di uscita a chi si trovava all’interno. Non era facile nemmeno raggiungere i templi e i magazzini. Il grande labirinto nascondeva gli appartamenti di Minosse e della regina Pasifae, con il celebre affresco dei delfini, tra cortili e un notevole teatro. E, ovviamente, spiccava la sala del trono con l’originale scranno in alabastro del XVII secolo a.C. Agli inizi del 1900, fu l’archeologo inglese Arthur Evans ad intraprendere gli scavi della zona e, per fortuna, tutti i reperti sono rimasti nel territorio e oggi sono conservati all’interno del Museo Archeologico di Heraklion.

Dal distretto di Rethymno a Spinalonga

Taverne e locali affacciati sul mare e, poi, la fortezza costruita dai Veneziani nel 1573: il distretto di Rethymno, è ricco di contrasti, tra profili montagnosi e ampie spiagge di sabbia bianca. Si può assistere a manifestazioni folkloristiche o religiose, o godere della bellezza della natura o, ancora, raggiungere i numerosi monasteri locali. Da non perdere in questo caso c’è quello di Arkadi, costruito su un altopiano a 500 metri di altezza sulle pendici del Monte Ida, o monte Psiloritis. Il monastero è il simbolo della resistenza cretese contro i turchi, risalente al 1866, quando oltre mille persone morirono per difendere la propria libertà. Al centro della corte, sorge la chiesa dedicata a San Costantino e alla Trasfigurazione di Cristo. Risale al periodo dell’occupazione veneziana, a fine Cinquecento ed è un mix di stili che vanno dal gotico, al rinascimentale al barocco. A proposito delle presenza veneziana, giungiamo nella deliziosa isola-fortezza di Spinalonga al largo di Elounda. Questa, a metà Seicento, rappresentò l’ultimo baluardo della Repubblica di Venezia, quando gli Ottomani conquistarono Creta. Nel secolo scorso, invece, divenne un lebbrosario, almeno fino agli anni Cinquanta, periodo che viene ricordato con la presenza di diverse croci e specchi. Questi ultimi, durante il periodo della malattia erano stati banditi e rappresentano quindi la simbolica vittoria del bene sul mare.

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