Capolavori al femminile: dove ammirare i 10 quadri top

Ritratto Giudittta I di Klimt
di Marina Moioli
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Giovedì 29 Maggio 2014, 20:42 - Ultimo aggiornamento: 12 Giugno, 09:34

Monna Lisa e le altre. Che siano ritratte, fonte d’ispirazione oppure artiste loro stesse, nella storia dell’arte le donne hanno sempre avuto un ruolo da protagoniste. Ecco dieci capolavori che sicuramente valgono un viaggio.

Ritratto di giovane dama

Piero del Pollaiolo - 1470 circa

La seduzione in uno sguardo, quello della dama ritratta di profilo dal Pollaiolo, dove l’intrigo, la bellezza e anche il mistero fanno di quest’opera un esemplare altissimo della pittura di ritratto quattrocentesca. La straordinaria ricchezza della veste, dell’acconciatura dei capelli e dei gioielli lasciano immaginare che si tratti di un personaggio di rilievo dell’aristocrazia fiorentina. Fino al 21 luglio è esposta in Giappone alla Mostra «Collection of Museo Poldi Pezzoli The Aristocratic Palace and its Beauty-Milano the Magnificent collection of the Nobleman».

Milano - Museo Poldi Pezzoli

www.museopoldipezzoli.it

La dama con l’ermellino

Leonardo da Vinci (1485 -1490)

Da mezzo millennio incanta il pubblico, senza neppure degnarsi di guardarlo negli occhi, senza scoprire un lembo della sua carne che vada oltre il collo, quelle mani lunghe distrattamente posate su un ermellino (simbolo di Ludovico il Moro e, per il suo pelo bianco, anche di purezza) troppo cresciuto per essere vero e che le assomiglia anche un po’. Bellissima, elegante e algida nel suo abito «alla spagnola» e pure con un lampo di brace che le attraversa lo sguardo. Del ritratto di Cecilia Gallerani eseguito da Leonardo da Vinci si sa solo che fu acquistato dal principe Adam Jerzy Czartoryski nel 1800 in Italia per sua madre Izabela di Pulawy.

Cracovia - Czartoryski Muzeum

www.muzeum-czartoryskich.krakow.pl

La Gioconda

Leonardo da Vinci (1503 - 1514)

Resta il ritratto di donna non solo più celebre, ma anche più conosciuto e ammirato al mondo.

Qual è il suo segreto? Se milioni di visitatori ogni anno la vanno a trovare e ne restano folgorati, è perché emana una attrattiva particolare, piena di mistero e di magia. Quasi conservasse in sé un segreto indecifrabile, a cominciare da chi davvero raffigura.

Parigi - Museo del Louvre

www.louvre.fr

La Fornarina

Raffaello (1518 -1519)

Secondo una consolidata tradizione rappresenterebbe il ritratto di Margherita Luti, figlia di un fornaio trasteverino e identificata come l’amante ufficiale del pittore. Raffaello ritrae la sua amata seminuda, con gli attributi della dea della bellezza e dell'amore e con l’aria di musa ispiratrice. Alle sue spalle infatti si scorge un cespuglio di mirto, pianta sacra a Venere e un ramo di melo cotogno, simbolo di amore carnale. Sul braccio sinistro la scritta Raphael Urbinas è allo stesso tempo firma e maliziosa allusione.

Roma - Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini

http://galleriabarberini.beniculturali.it

Lucrezia Pucci Panciatichi

Agnolo di Cosimo detto Bronzino - 1541

Vasari lodò i ritratti dei coniugi Panciatichi eseguiti da Bronzino come «tanto naturali che paiono vivi veramente, e che non manchi loro se non lo spirito». Lucrezia è rappresentata con un sontuoso vestito rosso. Indossa due collane: una di queste reca la scritta «amour dure sans fine», le cui parole si rincorrono in maniera che possono essere lette da una parte all'altra, senza interruzioni, amplificando il significato di continuità del motto.

Firenze - Uffizi

http://www.uffizi.firenze.it

La Bella Nani

Paolo Veronese - 1560 circa

Una delle sue prove più alte nel genere ritrattistico è considerato il ritratto Nobildonna Veneziana noto come «La Bella Nani», appellativo che deriva dalla convinzione (forse errata) che il dipinto sia appartenuto alla omonima famiglia veneziana. Sconosciuta è l’identità della donna effigiata: taluni ipotizzano che possa trattarsi della moglie del Veronese, Elena Badile, altri che la nobildonna del dipinto possa essere individuata in Giustiniana Giustinian, già ritratta ad affresco nella villa di Maser.

Parigi - Museo del Louvre

www.louvre.fr

La ragazza con turbante

Johannes Vermeer (1665-1666)

Occhi languidi e sognanti, tinte azzurre e giallo ocra, una fanciulla misteriosa su sfondo nero e i riflessi di una perla che contendono l’attenzione a uno sguardo che evoca luce e mistero. Riconosciuto come una delle tre opere d’arte più note, amate e riprodotte al mondo, con la Gioconda di Leonardo e L’urlo di Munch, la Ragazza con turbante di Vermeer dopo essere stata ospite d’onore della mostra-evento sulla Golden Age olandese a Bologna è tornata a casa in Olanda.Un ideale eterno di bellezza femminile, senza tempo, che ancora oggi ci strega.

L’Aia - Mauritshuis

http://www.mauritshuis.nl

Berthe Morisot con cappello nero e mazzolino di violette

Edouard Manet - 1872

Alla fine del 1871, Manet riprende a dipingere raffigurando di nuovo i suoi vecchi modelli. Tra questi c'è anche Berthe Morisot, giovane pittrice alla quale è legato da una profonda amicizia e che, alcuni anni dopo, sposerà uno dei suoi fratelli. Questo ritratto, singolare e affascinante, è stato subito considerato dai contemporanei dell’artista come uno dei suoi capolavori.

Parigi - Museo D’Orsay

www.musee-orsay.fr

Giuditta I

Gustav Klimt - 1901

Prima opera del periodo aureo del pittore austriaco, è contraddistinta da un linguaggio di forte astrazione simbolica e dall’uso massiccio dell’oro. Il soggetto, con il volto di Adele Bloch-Bauer, esponente dell’alta società viennese, è stato sempre utilizzato come metafora del potere di seduzione delle donne. In clima simbolista la figura di Giuditta si presta all’esaltazione della femme fatale crudele e seduttrice, che porta alla rovina e alla morte.

Vienna - Österreichische Galerie Belvedere

www.belvedere.at

Ritratto di Olga in poltrona

Pablo Picasso - 1917

Durante il soggiorno a Roma, Picasso conobbe Olga Kokhlova, una ballerina di cui si innamorò, e che sposerà nel 1918. Quando dipinge Olga la fa sì in modo figurativo, con la pelle di porcellana, gli occhi neri, bellissima, ma lascia il fondo grezzo, di modo che non ci sia profondità, taglia la poltrona e i piedi e vira l’angolo del braccio e della gamba per non creare la prospettiva.

Parigi - Musée National Picasso

http://picasso-paris.videomuseum.fr

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