Sul Canal du Midi navigando all’ombra dei platani secolari

Canal du Midi (foto di Loft studioviaggi)
di Sabrina Quartieri
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Domenica 7 Febbraio 2016, 15:07 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 13:49

Attraversare la campagna e i villaggi della regione francese del Minervois, partendo dalla deliziosa cittadina di Argen, sorta nel XIV secolo intorno ad un elegante castello che ancora oggi si affaccia sul Canal du Midi. Navigare per oltre 90 chilometri, chiusa dopo chiusa, e dopo una settimana raggiungere la fiabesca località di Carcassonne dell’Aude, un gioiello medievale arroccato su una collina. Un itinerario ideale lungo la via d'acqua Patrimonio dell'Umanità Unesco, per una crociera “fai da te” all’ombra dei platani secolari della Francia del Sud. Un’esperienza che acquista un sapore speciale, perché fatta in piena libertà in houseboat. L’imbarcazione si impara a manovrare con un'ora di lezione, per noleggiarla basta aver compiuto 18 anni e non è richiesta la patente nautica.


L’idea di un “Canale dei due mari” che, collegando il Mediterraneo all’oceano Atlantico, evitasse alle barche la difficile e lunga traversata delle Colonne d’Ercole, risale all’epoca latina. Tuttavia, fu soltanto sotto il regno di Luigi XIV che si cominciò a realizzare l’opera: fu l'ingegnere francese Pierre-Paul Riquet a creare il progetto del Canal du Midi, il più antico e famoso canale artificiale d’Europa, che collega il fiume Garonna al mar Mediterraneo, tra le città di Tolosa e Sète. Insieme al Canal de Garonne, che unisce Tolosa a Bordeaux, il Midi costituisce il “Canal des deux mers”, una via navigabile ininterrotta dall’Atlantico al Mediterraneo. Seguire il corso del Canal du Midi vuol dire quindi fare un tuffo nella storia dell’architettura, dell’ingegneria e del commercio della Francia del passato, attraverso paesaggi mediterranei, fitti boschi e distese ordinate di vigneti (per informazioni: www.vacanzeinhouseboat.info; Loft studioviaggi ha sede in via Torricelli 30, Milano; tel: 0289422055 ; email: info@loftviaggi.it). 

 
LE TAPPE DELLA CROCIERA

Tra i vigneti del Minervois, villaggio dopo villaggio. Se la pittoresca Argen, tappa iniziale della crociera, sorge intorno ad un castello del XIV secolo che si affaccia sul canale e sul fiume Aude, il villaggio di Homps è un antico porto commerciale circondato da immense distese di vigneti. E’ da questo molo che in passato le botti di vino partivano alla volta di Bordeaux. Anche La Redorte è un piccolo centro dedito alla produzione vinicola, un villaggio nato ai piedi di un elegante maniero. Navigando il canale, vicino allʼacquedotto sul piccolo fiume di Argentdouble, è possibile osservare una magnifica chiusa di decantazione. Costruita nel 1693, la struttura in passato è stata utilizzata per svuotare lʼeccesso di acque durante le piene. Come molti altri centri del Minervois, Puichéric ha conservato la sua architettura medievale. Passeggiando tra i suoi vicoli tortuosi, si raggiungono l’antica torre di una chiesa e i resti di un vecchio maniero dell’XI secolo. Situata nel punto più a sud della regione, Marseillette è famosa per le sue eccellenti bottiglie di vino, che si possono acquistare, e degustare, nelle botteghe del porticciolo.

Da Trébes a Carcassonne. Il sentiero che costeggia questo tratto del Canal du Midi è una pista ciclabile molto suggestiva. Si può quindi scendere dalla barca e salire in sella ad una bici per una romantica passeggiata all’ombra dei platani secolari. Tornati a bordo, e ripresa la navigazione, si passa vicino allʼAcquedotto dʼOrbiel, un piccolo ponte canalizzato con tre arcate, disegnato da Vauban e costruito da Colin e Launet nel 1688.

La fiabesca Carcassonne, il gioiello medievale del sud della Francia. Capoluogo dell’Aude, nella regione della Linguadoca-Rossiglione, la straordinaria cittadina fortificata affascina da sempre visitatori da tutto il mondo: il borgo medievale Patrimonio dell’Umanità Unesco è attraversato nella parte bassa dal Canal du Midi. Durante l’estate la località, soprattutto all’interno de “La Cité”, chiusa tra le mura difensive fatte di torri e bastioni, diventa molto vivace, grazie alla ricchissima programmazione di eventi e festival. Prima di raggiungere l’ingresso della cittadella, c’è una bella passeggiata da fare tra golose pasticcerie e botteghe d’artigianato locale. Una volta arrivati al Pont Vieux, si comincia a respirare l’atmosfera dal fascino antico di un luogo magico sospeso su una roccia.


DIECI COSE DA FARE LUNGO IL CANAL DU MIDI

1. Vagabondare per le stradine della cittadella medievale di Carcassonne, tra shopping e tappe golose;

2. Salire in bici e andare per cantine nella zona dei vigneti della Linguadoca o del Minervois. Tornare a bordo solo dopo aver degustato degli ottimi vini, dai rossi ai moscati più pregiati.

3. Mettersi ai fornelli e provare a cucinare una “cassoulet”, procurandosi gli ingredienti dell’antichissima ricetta a base di carne e fagioli secchi, nella famosa drogheria di Castlenaudary.

4. Fermarsi a chiacchiere con gli “eclusier”, i guardiani delle chiuse che vendono prodotti locali, dalla frutta alla verdura fresca, ai marinai che navigano il Canal du Midi.
 
5. Prendere il sole sulla spiaggia “naturista” di Cape d’Age, o in quelle vicine, se si vuole indossare il costume a tutti i costi!

6. Giocare al “jeux de boules” lungo le sponde del canale: le bocce sono un vero “must” per i francesi, grandi e piccini.

7. Visitare Tolosa, la “città rosa” d’Oltralpe, chiamata così per i colori dei palazzi esposti alla luce e al sole del Sud. Da non perdere l’Hôtel d’Assézat, dove ha sede la Fondazione Bemberg, che ospita una delle maggiori collezioni di quadri di Bonnard, accanto a bronzi e opere del Rinascimento.

8. Prendere il sole sulla barca e rilassarsi canticchiando un brano di Charles Trenet, il talentuoso musicista francese nato a Narbonne, una cittadina della regione della Linguadoca-Rossiglione. Attraversato dal Canal de la Robine, che incontra il Midi, il centro non manca di fascino e di attrazioni.

9. Far finta di essere degli ingegneri del Seicento e scoprire i meccanismi che regolano le chiuse, osservando da vicino quelle di Riquet e di Bezieres.

10. Oziare, magari in modo creativo, contando ad esempio i platani secolari lungo il “Canale dei due mari”.

 

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