Mare cristallino, clima mite, divertimento. Una miscela di attrattive che da anni spinge sempre più turisti a trascorrere le vacanze alle Baleari. E spesso finisce che non se ne vogliono più andare e decidono di comprare casa. Risultato: a Maiorca, Minorca, Ibiza e Formentera gli affitti e i prezzi degli appartamenti sono balzati alle stelle. Costringendo gli abitanti locali a una vita di sacrifici e chi non ce la fa si trasferisce in camper.
Affitti troppo cari
Rona Pineda possiede un ristorante a Palma di Maiorca, specialità paella e tapas, gli affari vanno bene ma non abbastanza per permettersi una vita comoda. «La gente sta cercando un modo per sopravvivere», racconta il trentaduenne che condivide un appartamento con due camere da letto con un’altra coppia. «Oggi se hai uno stipendio normale è molto difficile trovare un posto dove abitare.
Desertificazione
L’impatto sul territorio è pesante, città e villaggi si spopolano perché i residenti non riescono a sostenere i costi di un alloggio. Il governo locale ha proposto una soluzione: vietare l’acquisto di abitazioni da parte di cittadini, stranieri e non, che non hanno vissuto nella regione per almeno cinque anni. Come riporta El Pais, quasi 60 mila stranieri hanno acquistato proprietà sulle isole di Maiorca, Minorca e Ibiza negli ultimi dieci anni e nel 2021 il volume degli acquisti di immobili da parte di stranieri ha rappresentato quasi il 40% delle transazioni nella comunità. Il problema è che chi vive all’estero viene qui d’estate e lascia la casa chiusa in inverno, così proliferano i villaggi fantasma. Come Deià, piccolo borgo di 800 abitanti nella parte occidentale di Maiorca, da sempre uno dei preferiti dagli inglesi e compreso nella catena montuosa Serra de Tramuntana, patrimonio mondiale dell’Unesco: con un prezzo di 6.091 euro al metro quadro, gli immobili di Deià sono i secondi più costosi della Spagna. Una casa con due camere da letto può arrivare a costare 1,6 milioni di euro. Prezzi inarrivabili per i cittadini del posto, costretti ad abbandonare il paese, contribuendo alla desertificazione di Deià poiché molte case restano vuote per gran parte dell’anno: il 37% degli immobili, infatti, è di proprietà di stranieri. I provvedimenti del consiglio comunale, che ha raddoppiato l’addizionale locale sugli appartamenti e sulle ville lasciate vuote per gran parte dell’anno, non ha sortito alcun effetto.
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