Destinazione Azzorre, le isole giardino nel cuore dell’Atlantico

Azzorre San Miguel (foto di Paola Angelino)
di Sabrina Quartieri
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Sabato 19 Marzo 2016, 13:44 - Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 12:17

E’ uno degli ultimi paradisi naturalistici d’Europa, a solo quattro ore di volo dall’Italia: siamo nel cuore dell’Oceano Atlantico, nell’arcipelago portoghese delle Azzorre, un insieme di ben nove isole di origine vulcanica. Piccolissimi mondi con un patrimonio geologico straordinario, fatto di ben 1766 crateri, nove dei quali ancora attivi, e ancora di grotte, caldere, laghi color smeraldo e maestose montagne, come Pico, dalla sagoma inconfondibile. E proprio Pico è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità Unesco, titolo conquistato anche dal centro storico di Angra Do Heroismo.


Per il suo passato, l’arcipelago si ricorda come crocevia lungo le rotte dei naviganti verso il Nuovo Mondo o le coste africane. Oggi, le sue isole sono ancora protagoniste di rotte, delle più prestigiose regate internazionali di vela, e di quelle migratorie: il mare delle Azzorre è sorvolato da numerose specie di uccelli e attraversato da diversi cetacei, dalle balene ai capodogli, fino alle balenottere boreali. Splendidi mammiferi che un tempo venivano cacciati e oggi è possibile avvicinare. 

Se oggi le Azzorre sono delle floride isole giardino in mezzo all’oceano è stato grazie alla cura dell’uomo: questi luoghi appaiono come macchie di colori e profumi ricche di piante floreali, dalle ortensie, rigogliosissime, alle azalee rosse, dalle magnolie alle camelie, fino agli ibischi. In queste isole variopinte, dove il celeste delle ortensie si confonde col blu dell’oceano, la natura regna incontrastata, testimoniando tutta la sua ricchezza. E grazie al fertile terreno vulcanico e al microclima caldo e secco, non mancano sconfinate distese di vigneti. I vini che ne sono nati sono il vanto degli isolani. Basti pensare che in passato queste bottiglie hanno dissetato persino gli zar. Tutto questo rende la destinazione turistica davvero allettante. Il periodo migliore per una vacanza alle Azzorre va da inizio aprile a fine ottobre, anche se l’arcipelago è caratterizzato da un clima mite tutto l’anno. E’ bene sapere, però, che le condizioni climatiche sono estremamente variabili e le piogge sono frequenti in ogni stagione. Pertanto, si consiglia di partire ben attrezzati e di portare qualche indumento pesante. Vista la peculiarità dell’arcipelago e la tipologia dei percorsi disponibili, per i quali è necessario un minimo di attenzione, il viaggio richiede un certo spirito di adattamento e una buona forma fisica. Infine, per godere appieno di una dimensione naturale straordinaria, basterà partire con Il Tucano Viaggi Ricerca, che offre un interessante programma e una fitta tabella di marcia spalmata su dieci giorni.


LE AZZORRE TRA ESCURSIONI E SOSTE PANORAMICHE

Si raggiunge l’arcipelago portoghese con i voli di linea dall’Italia, via Lisbona. Arrivati a meta, si cena e si pernotta in un hotel di Terceira, seconda isola delle Azzorre, esplorata per la prima volta dai navigatori portoghesi nei primi anni del ‘400. Il giorno dopo si parte alla scoperta della prima tappa del viaggio, Terceira, cominciando dal belvedere di Monte Brasil, che regala uno spettacolare panorama. Poi, si continua con il Castello di São João Baptista, una delle maggiori fortezze del XVI secolo, e con São Sebastião, dove si trova una delle più antiche chiese dell’isola, per finire con una bella passeggiata nel centro cittadino. La sosta successiva è al  vulcano di Algar do Carvão, e si va avanti subito dopo con il Museo del Vino, per assaggiare il delizioso “verdelho”, tipico delle Azzorre; e ancora, con le piscine naturali e i graziosi centri di Altares, Raminho, Serreta e Doze Ribeiras. Sulla strada di ritorno, si attraverserà il caratteristico villaggio di pescatori di São Mateus e São Carlos, con le sue abitazioni signorili. La mattinata successiva è dedicata all’escursione ad Angra Do Heroismo, dichiarata Patrimonio dell’Umanità Unesco: per tre secoli punto di passaggio delle rotte tra l’Europa, le Americhe e l’Africa, il centro cittadino si compone di un dedalo di vie su cui si affacciano chiese, conventi e palazzi nobiliari. 

Nel pomeriggio si risale sull’aereo alla volta di Faial, meglio nota come l’“Isola azzurra”, per l’abbondanza di ortensie che colorano la sua terra durante la fioritura. Se una sosta a Espalamaca consente di apprezzare il bel panorama sulla cittadina di Horta e sulle isole di Pico, São Jorge e Graciosa, l’immensa Caldeira colpisce per le pareti ricoperte di muschio, felci e di Morella faya, l’alloro delle Azzorre. Le sue pendici sono punteggiate da pascoli intervallati da boschi e antichi mulini a vento sparsi qua e là. Quando si arriva al vulcano di Capelinhos, il paesaggio diventa invece arido e selvaggio: è stata l’eruzione vulcanica del 1957 a creare, qui, un magico paesaggio lunare. Tappa finale della giornata, la Baia di Horta, non solo uno dei principali punti di approdo delle regate transatlantiche, ma anche un importante sito di osservazione dei cetacei: sarà un gommone Zodiac a condurre i viaggiatori fino al santuario dei cetacei, dove a popolare le acque sono ben 24 differenti specie, tra stanziali e migratorie.

Il quinto giorno di viaggio si prende la barca e si naviga alla volta dell'isola di Pico, dominata da un perfetto cono vulcanico che si innalza, maestoso, per oltre 2mila metri. Un’escursione che vi porterà tra falesie altissime e numerosi campi di lava basaltica, in un luogo che i locali chiamano “terras de biscoito” (terre di biscotto). Ma che soprattutto è ricco di vigneti, delimitati da centinaia di chilometri di muretti a secco. Un’isola dichiarata Patrimonio dell’Umanità Unesco. Da non perdere Lajes, suo primo insediamento, dove ancora è possibile osservare le antiche abitazioni; consigliati sono anche il Museo dei Balenieri e la sosta ad Arcos do Cachorro, dove il mare si insinua tra le formazioni laviche, creando uno spettacolare scenario. La mattina successiva, dopo una visita alla variopinta marina di Horta, meta di numerose regate internazionali, ci si trasferisce in aeroporto per volare verso São Miguel, l’isola più grande dell’arcipelago. Arrivati a Ponta Delgada, capoluogo delle Azzorre, si comincia il giro di visite: dal mercato cittadino al Museo di Arte Sacra, e ancora, dalla Chiesa del Colégio al convento Esperança, fino ai giardini botanici Antonio Borges, con alberi centenari e piante rare provenienti da tutto il mondo. 

Tra le altre escursioni, imperdibile la fortezza di São Brás, costruita intorno alla metà del '500 per difendere la città dai continui attacchi dei pirati inglesi e francesi che hanno più volte saccheggiato l’isola. La settima giornata di viaggio è dedicata ai panorami: si va dalle terrazze delle piantagioni di tè di Gorreana, al limpidissimo Lagoa do Fogo, un enorme bacino dalle acque cristalline e dalle distese di sabbia bianchissima. Si prosegue fino a Ribeira Grande, per vedere un insediamento coloniale che in passato ha avuto il ruolo di tappa strategica lungo le rotte marittime che collegavano l’Europa con le coste africane, il Brasile e i Caraibi. I suoi tipici edifici barocchi, in pietra basaltica, sono dei veri gioielli. Ma è dal belvedere di Pico de Ferro che si apre il più incredibile dei panorami, quello sulla valle di Furnas. Il pomeriggio continua tra fiori esotici, laghi, fumarole e sorgenti di acqua termale, come la Caldeira de Pero Botelho, anche conosciuta come “Bocca dell’inferno”.

Gli ultimi giorni di viaggio a São Miguel, prevedono le tappe a Caloura, con la sua incantevole baia, a Vila da Povoação, dove sbarcarono i navigatori portoghesi approdati per la prima volta sull’isola, e ad Água Retorta, delizioso villaggio di appena 489 abitanti. Arrivati sulla costa occidentale, si verrà travolti dall'intatta bellezza dei luoghi e dai suoi panorami spettacolari. Il belvedere di Vista do Rei regala la visione magica di due laghi, uno verde smeraldo, l’altro azzurro intenso. E’ la dolcezza del paesaggio, e le sfumature celesti delle orchidee nel periodo della fioritura, a giustificare il nome di “Vista del re” per questa terrazza naturale. Entusiasmante anche la discesa verso la verdeggiante valle di Sete Cidades, dove si apre un’affascinante immagine dell’interno del cratere e del pittoresco villaggio omonimo che si trova al suo interno. Siamo arrivati alla fine della vacanza: da São Miguel non resta che volare a casa, passando per Lisbona. Per informazioni: www.tucanoviaggi.com; marisol@tucanoviaggi.com; tel. +39 011 5187138.

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