È l’Alto Adige degli esploratori più impavidi, dei vacanzieri della montagna che non rinunciano alle avventure adrenaliniche e che, a fine giornata, si gratificano a suon di coccole wellness naturali e prelibatezze gastronomiche locali, nelle spa e nei ristoranti di hotel di design dove il soggiorno è all’insegna del lusso altoatesino più contemporaneo. A offrire tutto questo è l’Alpe di Siusi, il più grande altopiano d’Europa - 56 chilometri quadrati di paradiso a un’altitudine che va dai 1.600 metri fino ai 2400 - nel cuore delle Dolomiti, le vette italiane inserite dall’Unesco nell’elenco dei beni Patrimonio Naturale dell’Umanità. Tra alpeggi o valli da attraversare su strade sterrate in e-bike e cime da ammirare in parapendio nel parco naturale Sciliar-Catinaccio, il territorio è tutto da vivere immersi nella bellezza imponente del Sassolungo, del Sassopiatto e dello Sciliar, che è la montagna simbolo dell’Alto Adige. Non è da meno in quanto a panorama mozzafiato il leggendario Catinaccio, che al tramonto regala sulla sua parete rocciosa l’incredibile spettacolo di colori dell’Enrosadira.
Dal volo in parapendio all’e-bike, dal bagno di fieno all’enogastronomia altoatesina: le cose da non perdere di una vacanza all’Alpe di Siusi
Outdoor e relax con vista sulle cime Patrimonio naturale dell’Unesco: è la vacanza all’Alpe di Siusi nelle Dolomiti altoatesine, il più grande altopiano d’Europa. Una destinazione ideale per chi ama le attività dinamiche all’aperto, il wellness di montagna secondo le antiche usanze contadine e la cucina della tradizione tipica d’alta quota.
1. Sport adrenalinici tra parapendio ed e-bike o outdoor “slow” con il trekking tra i fiori alpini
All’Alpe di Siusi tutti possono realizzare il sogno di volare. Basta scegliere il parapendio in tandem che, in piena sicurezza, regala molta adrenalina unita a uno spettacolo unico: la vista dello sconfinato mondo delle Dolomiti che si mostra dall’alto in tutta la sua maestosità. Uno scenario mozzafiato e nitido per 300 giorni (assolati) all’anno, dove in un’unica cartolina si lasciano ammirare lo Sciliar, il Sassolungo, il Sassopiatto e il Catinaccio. La pista di decollo è lo Spitzbühl, amata dai team che organizzano l’esperienza come A.S.D. Flydifferent, per la sua perfetta corrente ascensionale calda: dopo qualche passo di corsa, pilota e passeggero iniziano l’avventura del volo panoramico, che dura circa 20 minuti. Poi si comincia a planare verso valle a San Valentino. Per gli amanti delle “due ruote” sui sentieri sterrati di montagna, la base di partenza è, invece, l'Hotel Cyprianerhof di Tires, dove al seguito di Klaus, una guida capace di motivare anche i più pigri, si parte in sella a un’e-bike alla volta della verdeggiante e rocciosa Valle Ciamin. Tra prati, costoni boscosi e stradine sinuose si sale pedalando fino al Rechter Leger, un grande spazio con una baita in legno e un crocifisso intagliato dove ci si ferma per riprendere fiato e godere del bel panorama del Gruppo del Catinaccio. Non manca, all’Alpe di Siusi, la possibilità di vivere la natura in modo attivo ma con delle escursioni dai ritmi “slow”: la passeggiata più entusiasmante è quella floristica, tra brillanti distese di crochi lilla, anemoni, orchidee selvatiche, prunelle, arnica, genziane, primule dorate ed eliantemi maggiori. Un’immersione in un odoroso e variopinto regno fiorito in compagnia di Riccardo Insam, consulente ambientale e appassionante guida escursionistica.

2. Dal bagno di fieno di Fiè, per un trattamento wellness naturale, al soggiorno “luxury” all’insegna del design altoatesino contemporaneo
La vacanza all’insegna dell’outdoor all’Alpe di Siusi non vuol dire rinunciare alle coccole wellness di meravigliose spa. Anzi, i trattamenti e le sessioni in sauna sono l’epilogo ideale di una intensa giornata di sport in quota. Per riscoprire un rilassante rituale tipico della zona, si opta per il bagno di fieno, che risale a un’usanza contadina del periodo della mietitura per alleviare il senso di stanchezza accumulato durante la giornata. Al Romantik Hotel Turm della famiglia Pramstrahler, che si trova a Fiè allo Sciliar, la località termale che vanta, rispetto a questo rimedio, una sapienza e una maestria ultracentenarie, ci si rifugia in una stanza di legno che emana tepore e ci si immerge in una tinozza che contiene dei soffici cuscini di lino ricolmi di erba di fieno dell’Alpe di Siusi, dove sono presenti delle piante officinali come il timo, l’arnica, la cinquefoglia e la genziana. Sconsigliato a chi soffre di patologie cardiache, il bagno di fieno, favorendo la sudorazione, aiuta l'organismo a disintossicarsi dalle tossine accumulate, rafforza il sistema immunitario, stimola il metabolismo e tonifica la pelle. Il relax nell’area wellness continua nella sognante grotta di sale tra candele e rivoli d’acqua e saune dalle atmosfere zen dove il design altoatesino autentico e contemporaneo pervade ogni ambiente, fino a raggiungere il nuovo “gioiello” di famiglia. Oltre all’hotel di Fiè, a metà tra una storica dimora e una galleria d’arte per il quintetto di torri medievali e le intriganti sculture di legno dell’artigiano locale Emmerich Holzknecht che si ritrovano nella struttura, non lontano dal Romantik Turm è stata inaugurata una residenza capace di conquistare fin dal primo sguardo.

3. Dai picnic in quota con prodotti tipici al gourmet con vista sulle Dolomiti
All’Hotel Cyprianerhof di Tires ci si rifocilla a cena con delle proposte buone ma sane. Pur essendo appetitose e realizzate con prodotti di qualità per lo più di territorio, le portate sono infatti pensate per non appesantire, di modo che il giorno dopo si possa facilmente salire in quota. A dirigere la cucina è la figlia del titolare, Monika, amante delle ricette regionali, con le quali supporta i contadini di zona, da chi semina il grano a chi ha iniziato a ripiantare specie di patate e carote prima dimenticate. La cena al Romantik Hotel Turm di Fiè allo Sciliar è, invece, “pieds dans l’herbe”, nel salotto sul prato che la sera diventa “regno” di prelibatezze gourmet come la Tagliata di cervo con spatzle, senza tralasciare però gli irresistibili strudel, da consumare con vista sul Catinaccio che, al tramonto, regala il magico spettacolo dell’Enrosadira. Di giorno, le soste enogastronomiche in montagna, quando ci si prende una pausa dai trekking o da altre avventure, sono nelle baite dell’Alpe di Siusi. Rifugi dove l’atmosfera è accogliente e intima, l’ospitalità cordiale e sincera e il menu a base di piatti della tradizione altoatesini, preparati con prodotti del territorio. Come i canederli e patate saltate con carne (Herrengröstel) o il Kaiserschmarren, realizzato con uova, latte e altri ingredienti forniti dai masi nei dintorni. Da non perdere è la Malga Tschafon, che si raggiunge con un trekking breve ma intenso per l’importante dislivello, partendo da Tires. Ai suoi tavoli si trovano le insalate dell’orto, che viene coltivato a 1.737 metri di quota, e le gustose omelette di ortica e spinaci. Una squisitezza del luogo, come anche la mosa, un dessert ispirato a una ricetta contadina a base di succo di bacche di sambuco. Con una vista mozzafiato sul Catinaccio, sulle Torri del Vajolet e sul Latemar, la Malga Tschafon è una vera oasi di pace: completamente ristrutturata dalla famiglia Lunger, oggi alla terza generazioni di proprietari, la dimora di montagna conserva negli arredi degli elementi del passato come una antica stube e una pentola di ferro battuta a mano degli anni ’60. Qui si dà ristoro agli escursionisti che vogliono fermarsi per la notte, ma che sono capaci di lasciare a valle le comodità dell’era contemporanea: le camere sono illuminate con una candela e per lavarsi ci si serve di una bacinella, proprio come una volta (nel corridoio, però, non manca una doccia calda). Per una sosta golosa “fai da te”, infine, si opta per un picnic in alpeggio. Innanzitutto, si fa incetta di speck al maso Stampfer ad Aica di Fiè, una realtà a conduzione familiare che fa produzione artigianale e che è stata premiata nel 2021 da Gault & Millau. La spesa continua mettendo nel cestino il formaggio di pecora, il salame di cervo, il pane locale di Tires e i Krapfen, prodotti locali da consumare poi su una coperta sotto l’ombra di un grande larice.

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