Dal Madagascar alla Sierra Leone: alberi da record

Dal Madagascar alla Sierra Leone: alberi da record
di Francesca Spanò
3 Minuti di Lettura
Lunedì 18 Aprile 2016, 09:06 - Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 19:55

Un albero è quasi un amico, per un bambino e per un sognatore. Una creatura immobile eppure in grado di accogliere e regalare rilassanti sensazioni. Una presenza silenziosa con la quale parlare, per sfogarsi, per raccontarsi, forse per ascoltarsi in fondo e conoscersi meglio. Nel mondo, del resto, la silvoterapia, l’arte di abbracciare gli arbusti per ritrovare benessere, è seguita e riconosciuta. A volte, però, è innegabile apprezzarne anche la bellezza e la particolarità, perché in giro per il globo di piante davvero speciali se ne contano tantissime. Dalle più alte, a quelle più bizzarre, fino a quelle dal tronco incredibilmente grande.


Alberi da record, dove vederli

Viale dei baobab in Madagascar: il paradiso passa dall’Oceano Indiano e da questo luogo assolutamente unico. Tra le sue tante peculiarità, questa famosa strada dove tra camaleonti, lemuri e sabbia rossastra, si notano imponenti alberi che dominano il paesaggio. Nella zona centro-occidentale dell’isola, si trovano a est di Morondava.

Cedri di Dio in Libano: ammirati fin dalla notte dei tempi, sono sempre stati utili per la produzione di materiale da costruzione ed estratti medicinali. In più, furono scelti per il primo tempio di re Salomone e i fenici li apprezzavano per la realizzazione delle loro imbarcazioni. Ancora, per gli egizi erano utili, con la loro resina, per mummificare i corpi. Gli Arz ar-Rab, però, ora si trovano solo sulle montagne a nord del Paese ed hanno più di mille anni.

Albero del cotone,  a Freetown, in Sierra Leone: si tratta dell’emblema della capitale di tale tratto di mondo. La sua storia è legata in particolare al 1972, quando gli schiavi afro-americani che erano di nuovo liberi dopo la guerra di indipendenza americana, approdarono sulla costa non lontano e, dice la leggenda, che si incamminarono tra questi rami per godere della loro ombra. Oggi, per questo, rappresenta un forte simbolo di speranza. Per godere della sua immensa altezza, il momento migliore è prima del tramonto.

Generale Sherman, Sequoia National Park, in California negli Usa: la California è conosciuta per i suoi alberi, ma non tutti sanno che vanta anche la presenza di Matusalemme. Quest’ultimo è il pino più vecchio del mondo ed è nato sui versanti delle White Mountains cinquemila anni fa. Se si parla del più alto, invece, bisogna andare nel Redwood National Park con la sequoia sempreverde Hyperion che supera i 155 metri di altezza. E poi c’è il Generale Sherman con la sua altezza di 83,8 metri e un diametro di 11,1 metri e duemila anni di età.

Sri Maha Bodhi, Anaradhapura, in Sri Lanka: gli alberi possono ispirare grandi riflessioni come successe anche a Siddhartha Gautama, illuminato sotto un fico secolare che si trova in India. Ma proprio il fico più antico fu interrato dalla principessa Sangamitta, fondatrice di un ordine di monache buddhiste nel III secolo a.C nell’Anaradhapura. Oggi è il simbolo del tempio-palazzo che vi sorge intorno.

Ajor Oak, Foresta di Sherwood in Inghilterra: narra la leggenda che qui vagabondasse Robin Hood, che rubava ai ricchi per aiutare i poveri. La foresta esiste e al centro vi si trova la Grande Quercia che ha una età di 800 anni. Si dice che il suo tronco cavo abbia ospitato lui e i suoi uomini.
 
 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA