Tuscia, l'Altare di Casole, la piramide segreta nei boschi di Bassano in Teverina

Tuscia, l'Altare di Casole, il gioiello archeologico nei boschi di Bassano in Teverina
di Maria Serena Patriarca
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Domenica 8 Novembre 2020, 16:58 - Ultimo aggiornamento: 17:24

C’è un gioiello archeologico del Lazio ancora quasi completamente sconosciuto: è l’Altare di Casole, immerso nei boschi che circondano il meraviglioso borgo medievale di Bassano in Teverina, nella Tuscia viterbese, in piena Valle dei Calanchi. Si tratta di un raro esempio di piramide a gradoni dell’Etruria Rupestre, avvolto nel mistero: se secondo qualche esperto è, infatti, esempio di architettura etrusca, alcuni studiosi invece lo collegano già all’età romana.

 

Oggi l’Altare, facilmente raggiungibile lungo un sentiero nel verde indicato dai cartelli del CAI, è coperto dal verde muschio del sottobosco, e la vasca sulla sommità rievoca antichi culti qui officiati, verosimilmente collegabili con l’elemento naturale dell’acqua e con la Dea Madre. Secondo alcuni archeologi potrebbe trattarsi, invece, di un monumento funerario di epoca etrusco-romana, dove avevano luogo cerimonie legate ai culti di rinascita e di connessione con la Madre Terra.

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Proseguendo ancora lungo i sentieri si arriva ad un altro sito archeologico di notevole fascino, dove ancora sono in corso gli scavi per portare alla luce nuovi segreti. È la Chiesa Rupestre, con le tombe risalenti all’Alto Medioevo. I sentieri nel bosco offrono molte altre tappe curiose nella zona (che fra l’altro è ricchissima di fossili), come quella alla Fornace Verga, e il patrimonio di flora e fauna è svariato.

Padroni di questi boschi sono caprioli, cinghiali, istrici, lepri, scoiattoli, volpi e tassi. Speciali cartelli didattici aiutano a riconoscerne le orme. Funghi e castagne conferiscono all’ambiente un’atmosfera fiabesca. Fra gli uccelli che regnano sovrani tra questi alberi ci sono il falco pellegrino, il picchio, l’upupa. Senza dimenticare poi un rettile molto raro, ovvero la salamandra dagli occhiali, che fa la gioia degli zoologi. Sono numerose le specie di piante (molte anche edibili) riconoscibili facendo trekking in quest’area: per esempio la rosa canina, l’alloro, il sambuco, la clematide e il pungitopo, ma lo spettacolo più autentico, per chi ama fare “tree therapy” e camminate consapevoli nella natura selvaggia, sono gli alberi di frassino, acero, pioppo, nespolo, olmo, nocciolo e cerro.

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Alla fine dell’escursione consigliamo una visita del borgo antico di Bassano in Teverina (snodo della via Francigena) con la meravigliosa chiesa romanica della Madonna dei Lumi, risalente al XII secolo, e la Torre dell’Orologio. All’interno della Chiesa della Madonna dei Lumi, in particolare, si possono ammirare bellissimi affreschi databili fra il XV e il XVII secolo, come il “Battesimo di Gesù”, commissionato dal cardinale Cristoforo Madruzzo nel XVI secolo. Nello stesso secolo, in piena Età Rinascimentale, fu costruita la Torre dell’Orologio, allo scopo di preservare al suo interno l’antico campanile risalente all’Età Romanica. Nella vallata sottostante, in prossimità del Tevere, si trova il laghetto Vadimone, specchio di acque sulfuree in prossimità del quale, nel 281 a.C.

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