Sutri proprio in questi giorni è balzata alla ribalta dei media internazionali, soprattutto statunitensi, brasiliani, russi e dell’Europa dell’Est, grazie all’iniziativa Undiscovered Italy Tours, ideata da Daniela Corti e mirata a promuovere la zona della Tuscia, nell’Alto Lazio, come nuova meta di turismo wedding e leisure internazionale. Una tappa d’obbligo nel borgo di Sutri è senz’altro il Museo di Palazzo Doebbing, e non solo per l’opera d’arte che ne è simbolo, ovvero l’Efebo di Sutri, raffinata scultura in bronzo del I secolo d.C., ma soprattutto per l’esposizione di artisti contemporanei che spazia da Livio Scarpella, con il suo “Ragazzo con l’orecchino di Topazio” in bronzo dorato, vetro, osso, marmi policromi e topazio, alle sculture ispirate alla femminilità di Alessio Deli (relizzate con materiali trovati nelle discariche, come lamiere, ferri arrugginiti e plastica) fino alle provocazioni di Tadeusz Kantor, con l'inquietante “Classe Morta” diventata un cult per gli appassionati dell’artista polacco. Poco distante da Sutri facciamo rotta su Ronciglione, alla scoperta di un altro gioiello “segreto” della Tuscia: Villa Lina. Oggi divenuta relais, la Villa, del 1929 in perfetto stile Liberty, è stata meta di artisti e poeti del calibro di D’Annunzio, Trilussa, Donghi, Chia, Warhol, Basquiat, ed ha un un parco bioenergetico di 40 ettari e un giardino “simbolico” ispirato all’energia maschile e femminile, lo Yin e lo Yang, progettato di Raffaele De Vico, maestro dei Rosacroce, con due autentiche colonne egiziane di Assuan. Qui, per la gioia soprattutto dei visitatori nord europei e americani, si possono praticare il forest bathing e la tree therapy per il riequilibrio energetico-emozionale intorno alla sequoia di 250 anni, e il kneipping che sfrutta i benefici psicofisici delle acque gelide che sgorgano dalle fontane del bosco. Ogni albero è abbinato ad un particolare organo del nostro corpo, in sintonia con le più antiche tradizioni olistiche che concepiscono emanazioni benefiche dalle piante secolari: per esempio l'abete rosso è ottimo per "lavorare" su fegato, sistema nervoso e reni, il leccio è abbinato al riequilibrio della tiroide e all'intestino crasso e tenue, il bosso al sistema cardiocircolatorio e il tiglio al sistema linfatico e alle ghiandole surrenali.
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