Corvara in Badia fuori stagione: le 3 cose da fare, vedere e mangiare in primavera

Paradiso dello shopping e meta degli amanti delle attività outdoor e dell'enogastronomia di qualità

Dolomiti viste da Corvara in Badia
di Maria Serena Patriarca
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Martedì 5 Aprile 2022, 13:18 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 17:55

Incastonata nel magnifico scenario delle Dolomiti, il comprensorio alpino che è Patrimonio Mondiale dell’Unesco, Corvara è la perla dell’Alta Badia. Nota come meta sciistica internazionale per un comprensorio di piste vastissimo e adatto ad ogni livello di preparazione sportiva, e polo vacanziero estivo per chi ama la montagna nei mesi più caldi, in realtà anche in primavera Corvara in Badia ha molto da offrire ai visitatori, specialmente a chi cerca il relax e la tranquillità a contatto con la natura e lontano dai periodi turistici più affollati. La stagione sciistica finisce ufficialmente il 10 aprile, ma le emozioni che offre il territorio sono tante, anche nei mesi senza neve. E per gli amanti dello shopping non c’è che l’imbarazzo della scelta, fra negozi di artigianato locale, abbigliamento sportivo ed enogastronomia di qualità.

Corvara in Badia, oltre allo sci c'è di più: una piacevole scoperta in primavera

Mountain bike, passeggiate a cavallo, trekking, hiking, arrampicata su roccia, nordic walking: sono solo alcune delle numerose attività sportive outdoor da poter praticare a Corvara nei mesi primaverili.

Un periodo considerato “fuori stagione” per i flussi turistici che caratterizzano questa location altoatesina, ma anche una tempo tutto da vivere se si cerca un viaggio all’insegna della scoperta dei piaceri del territorio, prime fra tutte le prelibatezze gastronomiche, da gustare nei piccoli alberghi a gestione familiare che restano aperti in questi mesi fra la stagione invernale e quella estiva. Le fattorie alla periferia del centro abitato, con il loro ritmo di vita “naturale” e i cavalli al pascolo incorniciati dalle maestose montagne, sono uno spettacolo unico per chi ama la fotografia naturalistica.

 

1.Passeggiare fra i boschi, fino alle cascate del Pisciadù

Una delle più belle e panoramiche passeggiate che si possono fare dal centro di Corvara, davvero alla portata di tutti (anche delle famiglie con bambini piccoli) è il sentiero che porta, in direzione Colfosco, alle belle cascate del Pisciadù. Un cammino nel bosco di abeti, dove se siete fortunati potrete avvistare anche qualche scoiattolo. Il percorso ha una leggerissima pendenza (è quasi pianeggiante) e costeggia il rio Ru de Pisciadù, fino ai pressi dell’omonima cascata, proprio ai piedi del Gruppo del Sella. In circa un’ora, con un dislivello di appena 200 metri, si arriva a quota 1719 metri. Consigliate scarpe da trekking, una borraccia di acqua, una tavoletta di cioccolato o della frutta secca, e una giacca impermeabile con cappuccio, perché in montagna il clima può cambiare improvvisamente.

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2. Assaporare i canederli o lo strudel preparato secondo la tradizione

Impossibile soggiornare a Corvara senza assaggiare i canederli, caratteristici gnocchi di pane realizzati con pane raffermo, fiore all’occhiello della gastronomia dell’Alto Adige. Una tipica ricetta di origine ladina sono i canederli allo speck (in ladino "bales da cioce"), ottimi come antipasto, come primo, ma anche come contorno o come dolce. Corvara, come tutta l’Alta Badia, è il paradiso di salumi, formaggi della malga, confetture ai mirtilli rossi e neri, grappa alla genziana, tisane alla stella alpina, miele di mille qualità (venduto a pezzi, anche direttamente dal favo), cioccolato fondente aromatizzato alla menta o allo zafferano, composte e succhi di mela, pane di segale. Lo strudel, servito nei rifugi e nei caffè del territorio accompagnato dalla salsa di vaniglia, è una golosità che seduce i palati ad ogni età, così come il gelato alla vaniglia con salsa di lamponi caldi.

3. Un "bagno" di cultura ladina, alla ricerca di tradizioni pasquali

La primavera anche per la Valle è la stagione della rinascita e del risveglio. Nella cultura ladina, specialmente agli albori, questo era tuttavia un periodo di grande operosità, e le occasioni festeggiare e socializzare erano rare. Le tradizioni e i riti di questo periodo sono legati essenzialmente alla religione, ed in particolare alla Pasqua. Ancora oggi, nei caratteristici “masi” e nelle fattorie che sorgono nella parte più antica del paese e alle pendici delle Dolomiti una delle usanze più simpatiche e antiche del periodo pasquale -tutta da rivivere grazie all’ospitalità locale- è la Cufé, ovvero il gioco delle uova. Si gioca in due: prima di cominciare ogni giocatore testa la consistenza del guscio e le eventuali contraffazioni dell’uovo dell’avversario, dopo ognuno tiene in mano un uovo e lo picchia contro quello dell’altro. Si parte dalla punta dell’uovo e poi si passa al fondo, picchiettando fino a quando tutte e due le estremità dell’uovo si rompono. Il vincitore è chi riesce a rompere entrambe le estremità dell'uovo dell'avversario, e il premio sono proprio le uova rotte. Trattandosi di una tradizione molto antica, vincere aveva un significato concreto oltre che simbolico per i Ladini: la vittoria equivaleva ad avere del cibo extra.

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