Margherita Buy: «In viaggio? Mai ad agosto. E con i bagagli sono un disastro»

Margherita Buy
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Venerdì 31 Maggio 2013, 15:28 - Ultimo aggiornamento: 3 Giugno, 22:46
Sul grande schermo con "Viaggio Sola", il nuovo film di Maria Sole Tognazzi, Margherita Buy ci racconta delle sue esperienze itineranti. Il luogo che pi le piaciuto, come fa la valigia, cosa dimentica sempre a casa e quale sar la prossima meta.



L'ultimo viaggio che ha fatto?

«Io non sono una grande viaggiatrice, l'ultimo è stato quello per il film. Ho potuto vedere dei luoghi bellissimi che altrimenti non avrei visto. Siamo stati a Berlino, Marrakech, Parigi e Gstaad in Svizzera. Poi anche in Puglia e in Toscana».



Il viaggio più bello di sempre?

«Di solito viaggio più per lavoro che per piacere. Un po' di anni fa sono stata a Praga e da lì ho fatto il viaggio di ritorno in auto. Posti disabitati, sconosciuti, silenziosi. Ho visto tanti luoghi bellissimi attraversando la Repubblica Ceca e arrivando fino a Vienna. Poi, rientrata in Italia, a Venezia, mi sono immersa nel caos e nella confusione totale. Bello, mi è piaciuto. Ho amato molto anche il deserto del Sahara, ci sono stata anni fa e vorrei tornarci. È un luogo in cui puoi perderti, può anche far paura ma è molto emozionante».



Quello più brutto?

«Non me ne viene in mente nessuno. Di sicuro non andrei mai in nessun luogo ad agosto».



L'albergo più bello della sua vita

«Gli alberghi dove sono stata a girare sono uno più bello dell'altro. Quello che più mi ha emozionato è stato quello di Gstaad, un hotel storico tra le montagne, un paradiso naturale».



Quando e come fa la valigia?

«Sono un disastro. Cerco di fare una valigia intelligente, ci metto tantissimo tempo e sbaglio tutto. Sbaglio scarpe, sbaglio stagione. Magari è troppo caldo e non ho cose leggere o viceversa. Non sono una metodica, non ho uno schema preciso. Infatti non ci prendo molto».



Cosa porta sempre con sé?

«Dipende dove devo andare. Mi porto sempre delle medicine e un paio di scarpe da ginnastica. Amo molto muovermi, magari prendere una bicicletta e girare».



Libri o e-book?

«Meglio un libro cartaceo. Poi magari porto pure il tablet ma non ho scaricato nessun e-book».



In una città: guida alla mano e itinerario ferreo o a zonzo senza meta precisa?

«Io sono una disordinata, metodo mai. Comincio a camminare e vado dove mi portano i piedi. Mi piace anche un po' perdermi e non essere così cosciente di quello che sto facendo. Il bello del viaggio secondo me è anche questo».



Il piatto che più le è piaciuto?

«Non me lo ricordo proprio. Però sono un po' fifona su questo. Tanti anni fa mi capitò di stare male in Marocco e da allora sono sempre stata molto attenta a quello che mangio. Ma non ho mai fatto viaggi molto esotici, ad esempio in India o in Cina, e magari un giorno mi piacerebbe vedere anche quei luoghi».



Quello che dimentica sempre a casa?

«Il pettine. Non ne ho mai uno dietro, anche quando esco per lavoro. Se ne trovo uno in hotel bene, altrimenti ne faccio a meno».



Il prossimo viaggio?

«Vorrei andare in Grecia con mia figlia quest'estate. Ma, considerando la mia disorganizzazione, mi farò consigliare da qualche tour operator per girare alcune isole».
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