Svezia, l'ex miniera diventa hotel di lusso: la suite è 155 metri sottoterra

Svezia, l'ex miniera diventa hotel di lusso: la suite è 155 metri sottoterra
di Francesca Spanò
2 Minuti di Lettura
Domenica 1 Settembre 2019, 20:11

L’hotel perfetto per gli amanti di soluzioni stravaganti e, al contrario, un’alternativa da evitare per chi soffre di claustrofobia. In Svezia, chi ha un discreto portafoglio, può scegliere di dormire in un ex miniera, oggi diventata un albergo di lusso, a ben 155 metri di profondità. Arredi essenziali ma eleganti e una suite che si lascia ricordare, quella della Sala Silvermine Hotel, con sfumature rigorosamente argentate a ricordo del suo passato non troppo lontano. Ancora, c’è un tavolo da pranzo mentre il bagno si trova a 50 metri dalla camera e le temperature sono piuttosto basse tutto l’anno, circa due gradi, quindi bisogna sempre preferire un abbigliamento pesante per spostarsi fuori dalla stanza. Silvermine si trova a nord ovest di Stoccolma, a circa 120 km dalla capitale svedese.
 

 

Dormire al centro del mondo

Risvegliarsi letteralmente nelle viscere della terra non è certo un’avventura comune e per rendersi conto meglio del luogo in cui ci si trova, è compreso anche un tour guidato nelle gallerie con sosta al lago sotterraneo e alle tante caverne presenti. Alla camera si giunge in ascensore e all’interno il riscaldamento raggiunge i 18 C, ma per lavarsi bisogna tornare in superficie. E per comunicare con gli altri? Esiste un citofono collegato alla reception per qualunque esigenza.

Dal tunnel alle camere classiche

Il costo per soggiornare in questo angolo remoto di miniera è di 3,990 Corone svedesi per due persone (tasse incluse) il che equivale a circa 430 euro. Tuttavia, nello stesso complesso, si può optare anche per una proposta meno particolare e a prezzi inferiori. Chi scende a 155 metri di profondità, però potrò godere della compagnia di una serie di tunnel scavati con fatica e sacrificio dall’uomo stesso, all’interno del complesso minerario. Per la stanza in questione, probabilmente, sono stati necessari dieci anni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA