Dopo la storica ripresa delle relazioni diplomatiche tra Washington e l’Avana, mancava ancora l’abbattimento dei confini via mare tra le Nazioni storicamente nemiche dall’embargo del 1960. Il primo a mettersi in moto è stato il più grande operatore americano, che ha ottenuto il via libera dal governo di Washington. Si attende l’approvazione dell’Avana, ma sono già stati fissati prezzi e calendario delle crociere. Carnival offrirà ai cittadini americani pacchetti di sette giorni con partenze due volte alla settimana dal porto di Miami.
Per i viaggi a Cuba si utilizzerà una nave, l’Adonia, da circa settecento passeggeri, più piccola dei colossi dei mari che normalmente possono ospitare fino a tremila persone, ma, assicura la compagnia, la domanda negli Stati Uniti per visitare Cuba in crociera è molto alta. Il viaggio sarà sottoposto ad alcuni vincoli: almeno otto ore al giorno saranno dedicate ad attività culturali sull’isola, a bordo non ci sarà il Casinò e non saranno toccati porti intermedi. Queste regole sono state imposte perché l’Avana consente la presenza di americani a Cuba non per motivi turistici, ma solo umanitari e culturali. Se arriverà, come è sicura Carnival, l’approvazione, le trasferte dovranno essere comunque sottoposte a una serie di limitazioni.
Il prezzo base deciso per sette giorni a Cuba è di 2.990 dollari, tasse portuali escluse. Secondo i calcoli del governo cubano, se verranno allentate le restrizioni ai viaggi turistici a Cuba, il volume di turisti americani ogni anno potrebbe superare il milione e mezzo di presenze.