Viaggio in Madagascar lungo “la pista rossa”

Madagascar ©Salvatore Renis
di Sabrina Quartieri
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Mercoledì 27 Aprile 2016, 09:25

Percorrere chilometri di piste sabbiose, per esplorare una terra d’Africa arcaica, tra villaggi di pescatori e foreste di baobab; godersi dei tramonti infuocati dalle mille sfumature di rosso; familiarizzare con i tantissimi lemuri che abitano quest'isola; ancora, assistere ad antichi riti funerari e assaggiare saporiti piatti malgasci, a base di riso, acqua di riso e polpette di zebù. Al seguito de Il Tucano Viaggi Ricerca, si parte per il Madagascar lungo la sua “pista rossa”, un grande overland che si snoda dagli altopiani centrali verso la costa occidentale affacciata sul canale di Mozambico.


Un tour che prevede quattro giornate di strada impegnativa da Morondava a Tuléar e che si ricollega poi al tracciato più tradizionale, da affrontare a bordo di mezzi fuoristrada per non perdersi nessuna delle bellezze nascoste di questa isola. Non il solito viaggio, quindi, ma una vera esperienza "on the road" adatta solo a chi è pronto a rinunciare a un po’ di comfort in cambio del contatto con la natura e le popolazioni di luoghi selvaggi e ancora autentici. Una vacanza di 14 giorni (minimo due partecipanti) che include anche due attrazioni dichiarate Patrimonio dell’Umanità Unesco: il Parco di Ranomafana, popolato da 25 specie di mammiferi e da centinaia di orchidee, e la tradizione dell'arte del legno del popolo Zafimaniry, o anche detto “della foresta”, proprio per la sua capacità di lavorare il materiale in modo preciso, con intagli raffinati e di pregio. 


IL VIAGGIO TAPPA DOPO TAPPA 

Tutto comincia dalla capitale del Madagascar, Antananarivo, che si raggiunge con un volo di linea via Parigi. Situata sull’altopiano dell’Imerina, ad un’altitudine di 1250 metri, questa particolarissima città è circondata da dodici colline. Tra le cose che vale la pena visitare, ci sono il Palazzo della regina Rova, il Palazzo di Andafiavaratra, l’Avenue de l’Indépendence (Esplanade di Analakely) con l’antica stazione ferroviaria, il grazioso mercato dei fiori di Anosy ed il pittoresco mercato de la Digue. Già nel pomeriggio, si lascia la capitale per dirigersi verso sud, attraverso i paesaggi e i piccoli villaggi tradizionali dell’etnia Merina. Durante il tragitto, è prevista una breve tappa ad Ambatolampy, un villaggio di artigiani specializzati nella lavorazione dei metalli, per fare un giro in un laboratorio artigianale di pentole e marmitte a conduzione familiare. Subito dopo si riparte per Antsirabe, una rilassante località termale a 1500 metri di altitudine. Una tappa per godersi un po’ di pace dopo il lungo viaggio dall’Italia. La mattina successiva si sale in macchina per raggiungere Morondova. Un'importante località affacciata sul canale di Mozambico, nota perché a soli 15 chilometri da lì, si trova la celebre Avenue du baobab, una meravgliosa strada punteggiata da imponenti Adansonia grandidieri. Una delle meraviglie dell’Ovest del Madagascar da vedere assolutamente al tramonto, quando si assiste ad un indimenticabile spettacolo di colori.

La tappa successiva è a Belo sur Mer, un piccolo villaggio di pescatori Vezo conosciuto per le cosiddette “boutre”, imbarcazioni tipiche utilizzate per il trasporto delle merci. Il quinto giorno si parte per Morombe, una meta sulla costa non facile da raggiungere: se prima si deve percorrere una pista sabbiosa che taglia una fitta macchia di baobab, dopo si è obbligati a salire a bordo di una grande chiatta a motore, per attraversare l’esteso fiume Mangoky e arrivare a destinazione. Lasciata Morombe, si procede per Salary e la sua bellissima spiaggia, punto in cui comincia la grande barriera corallina del Madagascar, seconda solo a quella australiana. Un tratto di costa ameno dove si approda solo dopo aver attraversato paesaggi di grande bellezza tra il canale di Mozambico e la selvaggia savana abitata dalle tribù Mahafaly e Mikea, oltre ai villaggi di pescatori in cui viene ancora praticata un’insolita arte funeraria. A Salary e al relax è dedicato tutto il settimo giorno di viaggio. Ci si rimette in moto verso Tuléar, una città affacciata sulla costa protetta dalla barriera corallina; ancora, si passa in mezzo a Ilakaka, l'antica terra di cercatori di zaffiri, e alla savana, con le famose stele in legno scolpito Alo Alo, per arrivare finalmente ai lodge del Parco Nazionale dell’Isalo.

Un'immensa area naturalistica abitata da autentiche rarità botaniche, tanto da essere considerata tra le più belle di tutto il Madagascar. Le escursioni portano alla scoperta della savana, dei canyon dalle forme bizzarre e della foresta, popolata da tantissimi lemuri, i curiosi animaletti dagli occhi un po’ spiritati e la lunga coda ad anelli, e da rarissimi baobab nani che misurano non più di 60 centimetri. Il tuffo nella natura continua con il tour nella fitta foresta di Anja, gestita da un’associazione locale in collaborazione con il Wwf, e habitat di un’importante colonia di lemuri Makis. La tappa successiva è invece ad Ambalavao, per vedere le case dalla tipica architettura locale, con inserti in legno traforato e scolpito. Qui è d’obbligo una sosta presso un laboratorio artigianale dove si produce la preziosa carta Antemoro, fabbricata ancora oggi secondo un’antica tecnica araba. Ambalavao è una cittadina conosciuta infine per il mercato degli zebù, i bovini simbolo del Madagascar, che vengono portati in città per la vendita ogni mercoledì e giovedì mattina. 

Il viaggio prosegue con la tappa a Fianarantsoa, per una breve visita della cittadina, noto per essere il maggior centro abitato dal popolo Betsileo, etnia di origine asiatica. Il penultimo giorno di vacanza è dedicato alla visita del Parco Nazionale di Ranomafana, istituito per proteggere la foresta pluviale. Qui, si percorrono a piedi i sentieri che si inoltrano nella misteriosa foresta dagli alberi giganteschi e preziosi, come il palissandro, abitata da centinaia di specie di orchidee selvagge. Durante l’escursione sarà possibile avvistare anche alcune varietà di lemuri tipici di quest’area, come il Varecia Varietata, il Sifaka dal Diadema e l’Hapalemur Aureus. Il mattino seguente si visita Ambositra, per curiosare tra le botteghe dei Zafimaniry, etnia specializzata nell’intaglio del legno. Poi, si parte per tornare ad Antananarivo, dove si fa tappa al tradizionale mercato de La Digue per gli ultimi acquisti, prima di ripartire per l’Italia. Per informazioni: Il Tucano Viaggi Ricerca, piazza Solferino 14/G, 10121 Torino. Contatti: tel. 011 561 70 61, email: info@tucanoviaggi.com; sito: www.tucanoviaggi.com.

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