Zelensky chiarisce la posizione del Papa: «Sulla pace ci appoggia, sostiene gli ucraini e vuole che la guerra finisca»

Zelensky chiarisce la posizione del Papa: «Sulla pace ci appoggia, sostiene gli ucraini e vuole che la guerra finisca»
di Franca Giansoldati
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Giovedì 1 Giugno 2023, 13:02 - Ultimo aggiornamento: 2 Giugno, 08:55

Città del Vaticano  - «Il Papa ha una posizione molto chiara. Sulla pace sostiene gli ucraini e ci appoggia». Ne è sicuro il presidente ucraino Zelensky che chiarisce definitivamente la linea vaticana sul conflitto. Altro che equivicinanza. «Vuole davvero che questa guerra sanguinosa finisca. L'ho incontrato due volte e ho portato alla sua attenzione alcune questioni critiche, per le quali ha cercato di aiutarmi». Il presidente ucraino affronta la questione nel corso di una intervista con Infobae, una famosa testata argentina. «La prima volta che abbiamo parlato gli ho esposto il caso dei prigionieri. Volevo che mi aiutasse a farli tornare. Si tratta generalmente di una questione molto complicata, perché restituire le persone significa trovare angolazioni da cui fare pressione. È più facile con i militari, gli ufficiali dell'intelligence che possono essere scambiati, ma lo scambio dei civili, che non sono militari, è più difficile da fare. La prima volta che ci siamo incontrati l'invasione non era ancora avvenuta. Gli ho chiesto di aiutarmi con i tatari di Crimea, con i prigionieri politici, i giornalisti, i militari e così via. Mi ha aiutato in qualche modo, francamente ci ha provato, e gli sono stato grato. Oltre alle preghiere, naturalmente».

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Zelensky racconta anche di quando ha incontrato Francesco due settimane fa nell'Aula Paolo VI, accanto a Santa Marta. «Volevo che il Vaticano fosse rappresentato a un vertice di pace e che il Papa sostenesse la mia formula.

E che nessuno approfittasse della sua personalità politica o di comunicatore, perché a volte il Papa parla di qualcosa e i media, alcuni media - soprattutto quelli russi - iniziano a distorcerlo a loro favore. Per questo è stato molto importante per noi parlare. Ha una posizione molto chiara sul sostegno all'Ucraina e sulla pace. Gli ho chiesto del piano di pace e della deportazione dei bambini. Sa che migliaia di piccoli sono stati portati in Russia e gli ho chiesto di usare i suoi contatti per facilitare la restituzione. Stiamo cercando questi strumenti, non è facile».

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A Zelensky viene anche chiesto il motivo che lo ha portato a non incontrare il Presidente Lula al vertice del G7 in Giappone. «Ribadisco che voglio incontrarlo. Sono interessato e mi sono offerto di incontrarlo in qualsiasi forma. Ho invitato il Presidente molte volte, l'ho incoraggiato a visitare l'Ucraina. Le nostre diplomazie sono state in contatto quando ho incontrato i governi di Spagna e Portogallo e lui, in quel momento, si trovava in Europa. Ho pensato di approfittare di quella circostanza perché la distanza era minore e volevo che potesse trovare un momento del suo tempo. Poi ho partecipato a diverse riunioni del G7 e qualcuno ha insinuato che non volevamo incontrarlo. Non è vero. Per me è molto importante che le grandi potenze siano coinvolte. Che la grande potenza dell'America Latina, il Brasile, venga coinvolta e che sia al pari degli altri Stati nella formula per la pace e rappresentata al vertice che stiamo preparando. Dobbiamo parlarne. Ma per parlare è necessario un desiderio. Qualcosa non ha funzionato al G7, non voglio entrare nei dettagli, ma il problema non è certo venuto da noi.

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Zelensky però si aspetta che Lula risponda ad una domanda semplice: Putin dovrebbe essere condannato da un tribunale internazionale o no? «Il presidente del Brasile pensa che un assassino debba essere condannato e andare in prigione? Penso che se il Presidente ne avrà l'opportunità, risponderà di sì. Troverà il tempo di rispondere a questa domanda? Beh, non ha trovato il tempo di incontrarmi, ma forse troverà il tempo di rispondere a questa domanda. E poi credo che risponderà molto semplicemente che gli assassini, secondo lui, dovrebbero essere imprigionati. E se ci sono migliaia di persone uccise in Ucraina, una persona che dà l'ordine di farlo non dovrebbe essere in prigione? Penso che dirà: beh, gli assassini di massa sono sadici, e quindi dovrebbero essere in prigione. E poi, se il Presidente Lula vuole essere eccentrico, può anche dire che il tribunale proposto dall'Ucraina non è appropriato, ma allora il Presidente Lula dovrebbe aggiungere: "So come mettere gli assassini dietro le sbarre senza un tribunale". E l'Ucraina sarà lieta di ricevere questo consiglio dal Presidente Lula su come accelerare l'azione penale per mettere dietro le sbarre gli assassini del Cremlino. Siamo sempre a favore di qualsiasi innovazione nel senso dell'applicazione della legge».

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