«L’obiettivo - spiega Marco Cum - è quello di mettere in evidenza quanto il vino abbia fatto cultura nel mondo, influenzando la storia e l’arte. A questo si aggiunge la forte simbologia mistica che il vino ha nella Sacra Scrittura, dall’Antico al Nuovo Testamento, fino al suo apice nell’ultima cena». Nel corso dei quattro incontri «verranno prese in esame le interconnessioni tra il vino, la musica, la storia, la pittura e l’architettura, tenendo come filo conduttore di ogni appuntamento un brano biblico di riferimento. Quindi in ogni serata saranno degustati due vini del panorama vitivinicolo nazionale e internazionale».
Ogni incontro sarà caratterizzato da un tema specifico. L’8 gennaio 2019 si partirà con «Il Signore degli eserciti preparerà un banchetto di grasse vivande e vini eccellenti… (Is 25,6-9)». Al centro di questa prima serata verranno affrontati temi quali l’enologia antica, Cluny (I monaci benedettini della Borgogna in Francia) e il terzo capitolo del Cantico dei Cantici. Prevista la degustazione di 2 vini: Timorasso e Pinot Nero. Il 5 febbraio si proseguirà con «Io sono la vite e voi i suoi tralci (Gv 15, 1-8)». La Cultura del Grande Vino italiano: Juliette Colbert dalla Francia al Barolo, nasce il Re dei Vini. Filo rosso di questo appuntamento sarà la metafora della vite e i tralci nella natura, nella sacra scrittura. Degustazione di 2 vini: Arneis e Barolo. Il 5 marzo: La vigna del Signore è il suo popolo (Sal 79). Il riflesso del vino nell’arte, la Scultura la Pittura e l’architettura: dalle catacombe alla modernità. L’approfondimento sarà su la Chiesa come Vigna mistica con i simboli della vita rurale. Degustazione di 2 vini: Grechetto e Cesanese. Si concluderà il 2 aprile: Le nozze di Cana (Gv 2, 1-11). Il Vino spumante oggi al centro delle feste, simbolo della festa che allieta il cuore dell’uomo nella musica: dai giullari e trovatori fino alle grandi composizioni dell’Ottocento. Degustazione di due vini: Champagne e Franciacorta.
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