Padre Tullio, al secolo Marcello, nacque a Lapio, il 23 luglio 1929. Ebbe un fratello gemello, Daniele, che come lui seguì la vocazione francescana, sacerdotale e missionaria. Nel 1939 i due furono accolti tra gli aspiranti del collegio dei frati minori di Chiampo. Frequentarono il noviziato nel 1946 e professarono i voti solenni il 15 luglio 1951. Furono ordinati sacerdoti il 21 giugno 1953 dal patriarca di Venezia, il cardinale Angelo Giuseppe Roncalli, poi divenuto Papa Giovanni XXIII.
Padre Tullio, dopo una prima esperienza di apostolato a Venezia, aderì al progetto missionario che i francescani del Veneto avevano avviato in centroamerica e nel 1960 partì alla volta del Guatemala. In questo territorio, tra difficoltà di ogni genere e vie di comunicazione estremamente difficoltose, ampliò l’azione missionaria non limitandosi alla sola amministrazione dei sacramenti e alle opere caritative. La sofferenza dei poveri contadini che venivano espropriati delle terre da loro stessi bonificate, per l’avidità di pochi, era divenuta infatti per molti sacerdoti, religiosi e catechisti un’emergenza nell’opera di evangelizzazione. Attraverso la predicazione e il rapporto personale padre Tullio si prodigò per illuminare le coscienze e riaffermare con chiarezza i diritti della giustizia secondo i dettami evangelici. Di conseguenza fu giudicato un sovversivo e fu diffidato di svolgere l’azione pastorale nei villaggi. Nel 1980 mentre tornava in parrocchia bloccato e fatto scendere a forza, e ucciso a colpi di pistola. Con lui morì il catechista indigeno Luis Obdulio Arroyo Navarro. A beatificarlo in Guatemala Papa Francesco ha inviato il cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.
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