Vaticano, utili in lieve calo per lo Ior ma adesione alle direttive etiche e morali del Papa

Vaticano, utili in lieve calo per lo Ior ma adesione alle direttive etiche e morali del Papa
di Franca Giansoldati
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Venerdì 11 Giugno 2021, 15:39 - Ultimo aggiornamento: 16:12

Città del Vaticano – Lo Ior - la banca del Papa - chiude il bilancio di esercizio 2020 con un utile in lieve calo rispetto l'anno precedente. I dati sono stati forniti stamattina: si attestano a 5 miliardi la raccolta dai clienti, di cui 3,3 miliardi relativi al risparmio gestito e alla custodia titoli; 36,4 milioni di euro è stato l'utile netto (era 38 milioni nel 2019) , 645,9 milioni di euro il patrimonio al 31 dicembre 2020, al netto della distribuzione degli utili e considerando la destinazione a riserva patrimoniale decisa dalla Commissione Cardinalizia. Il Tier 1 ratio si e' attestato al 39,7%.

In linea con le indicazioni di Papa Francesco, la Commissione Cardinalizia ha deliberato la distribuzione degli utili, devolvendone il 75% al pontefice o a specifici enti (che non sono stati resi noti) e destinando il restante 25% ad incremento del patrimonio «in linea con la missione di servizio alla Chiesa Cattolica nel lungo periodo».

 

«Nel 2020, anno particolarmente sfidante per l’economia globale, l’Istituto ha continuato ad assicurare servizi finanziari di qualità allo Stato della Città del Vaticano e alla Chiesa Cattolica presente in tutto il mondo.

Inoltre, l’Istituto ha proseguito nel suo massimo impegno di assicurare piena e continua adesione ai principi e alla dottrina sociale della Chiesa Cattolica in tutte le attività operative ed in particolare, come priorità, nei processi di gestione e nelle politiche di investimento del patrimonio proprio e di quello della clientela». In una intervista al Sole24ore il presidente Jean Baptiste de Franssu ha parlato del cammino fatto in questi ultimi 7 anni segnati da un effettivo ridimensionamento dell'istituto vaticano ma, nello stesso tempo, da una adesione più marcata alle finalità della Dottrina Sociale della Chiesa. 

Sull'ottenimento del cosiddetto 'Vatican Iban', il presidente ha spiegato che l'ingresso dello Ior nel 2019 nel circuito Sepa è stato fondamentale. '«La decisione non era affatto scontata . Pochi giorni fa, prima del rapporto di Moneyval, l'annuncio che l'Irs, l'agenzia delle entrate Usa, ha inserito la Santa Sede e la Città del Vaticano tra le giurisdizioni che hanno delle regole di verifica in materia di sicurezza finanziaria conformi ai migliori parametri internazionali e lo Ior come intermediario qualificato: gli Stati Uniti hanno dunque riconosciuto che la normativa vaticana in materia di adeguata verifica del cliente è equivalente a quella loro» togliendo di fatto lo Ior dall'elenco dei possibili paradisi fiscali.

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