Scandalo finanziario in Vaticano, sospesi un prelato e quattro dirigenti

Vaticano, indagine su Segreteria e Aif per irregolarità finanziarie: sospesi cinque dirigenti
di Franca Giansoldati
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 2 Ottobre 2019, 16:05 - Ultimo aggiornamento: 3 Ottobre, 08:34

I gendarmi del Vaticano ieri hanno diffuso a tutto il personale interno una disposizione con tanto di foto segnaletica che mostra il volto di cinque funzionari ai quali è stato interdetto l’ingresso nel piccolo stato pontificio. Sono anche stati sospesi dal lavoro in via cautelativa ma possono accedere (dietro permesso dei magistrati) ai servizi sanitari interni in caso di bisogno. Si tratta di quattro laici e un sacerdote. Tra loro anche una donna. Il sacerdote continuerà a risiedere a Santa Marta, nello stesso albergo dove vive il Papa. Un provvedimento del genere non era mai stato preso e sembra sia stato avallato direttamente dal Papa.

Vaticano, lo Ior attacca la Segreteria di Stato: presunte irregolarità finanziarie

La personalità più in vista al centro dell’inchiesta è Tommaso di Ruzza, il capo dell’Aif (praticamente l’Autorità che vigila sul riciclaggio). Pensare che era stato promosso da Papa Francesco a quel ruolo nel 2014.  In pratica i magistrati della Santa sede indagano su chi dovrebbe controllare i flussi economici della banca vaticana da cui proviene la denuncia.

Cosa ci sia dietro la perquisizione fatta ieri mattina negli uffici della Segreteria di Stato senza che nessuno dei vertici, nemmeno il Segretario di Stato Parolin sapessero qualcosa e fossero al corrente della inchiesta in atto, è difficile da dire. All’imbarazzo si mescola lo sbalordimento perché, come ha scritto Il Sismografo, il sito vicino al Vaticano, una cosa del genere non era mai capitata e anche perché la vicenda è semplicemente misteriosa da avvalorare ancora di più l’idea di uno Stato dove la trasparenza, persino nei confronti dell’opinione pubblica, sia bassissima. “Il mistero dei misteri”. A parte il comunicato fatto dalla Santa Sede che ieri informava dell’ inchiesta in corso senza dare alcun tipo di riferimento sull’oggetto, nessuno vuole fiatare ma tutti sono in attesa di ulteriori sviluppi.

L’indagine è in mano alla procura vaticana - il «promotore di giustizia» del tribunale, Gian Piero Milano, e l’aggiunto Alessandro Diddi – e «si ricollega alle denunce presentate agli inizi della scorsa estate dall’Istituto per le Opere di Religione e dall’Ufficio del Revisore Generale, riguardanti operazioni finanziarie compiute nel tempo». L’unica denuncia che era stata fatta riguarda il caso Caloia, ma non si sa se il materiale sequestrato faccia effettivamente riferimento a quel procedimento. Nel tam tam interno intanto si vocifera su transazioni milionarie illecite e altre operazioni finanziarie e immobiliari all’estero ma poi nessuno sa elencare nulla di preciso.​

© RIPRODUZIONE RISERVATA