La guerra tra Duterte e i vescovi è iniziata da quando la Chiesa ha iniziato a criticarlo pesantemente per come il governo, due anni fa, ha impostato la lotta contro il narcotraffico, facendo uso abbondante di una violenza spropositata. Si calcola che siano migliaia le persone che sono state uccise o coivolte in sparatorie. Duterte però tira dritto. «Solo io posso dire che i vescovi sono figli di puttana, dannazione. E questo è vero» ha scandito in un discorso durante una cerimonia in una scuola a nord della capitale.
In passato Duterte ha rivelato anche di essere stato sessualmente molestato da un prete quando era bambino, senza però fornire altri dettagli. Di fatto il clima tra la Chiesa e la presidenza è sempre più teso anche se il Vaticano, per ora, ha scelto di percorrere la via del basso profilo e, ancora una volta, non ha dedicato nemmeno una riga al caso delle Filippine nel discorso che il Papa ogni anno rivolge agli ambasciatori per gli auguri d'inizio anno. In compenso i media vaticani hanno dato ampio risalto alla massiccia adesione di popolo che ha registrato l'annuale processione del Nazareno Nero, seguita da almeno un milione di filippini per le strade di Manila.
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