Vaticano, costi del personale cresciuti del 2% (e gravano per oltre il 50% sul bilancio)

Vaticano, costi del personale cresciuti del 2% (e gravano per oltre il 50% sul bilancio)
di Franca Giansoldati
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Domenica 14 Marzo 2021, 17:30 - Ultimo aggiornamento: 17:36

Città del Vaticano - Il dicastero di curia che viene a costare meno sul bilancio è quello dei Santi, con 2 milioni di euro di spese per il 2021. Quello che viene a costare di più è la Segreteria della Comunicazione con un preventivo di spesa monstre (per le casse vaticane), pari a 43 milioni di euro, seguito dalla rete delle nunziature apostoliche sparse per il mondo, il cui costo grava per 41 milioni di euro. Seguono a ruota l'Evangelizzazione dei Popoli, le Chiese orientali per 15 milioni di euro, la Libreria vaticana, 9 milioni e l'università del Laterano per 6 milioni di euro. 

Lo scorso 16 febbraio Papa Francesco ha approvato il budget 2021 della Santa Sede elaborato dalla Segreteria per l’Economia e approvato dal Consiglio per l’Economia. La previsione è di un deficit di quasi 50 milioni di euro, mitigato dall’Obolo di San Pietro che va a ripianare le spese per 30 milioni di euro. Ancora una volta l'Obolo – la raccolta dei denari per sostenere l'attività del Papa e la carità – va a tamponare i costi della struttura interna. Lo ha spiegato il gesuita che dirige la Segreteria dell'Economia, Gerero Alves in una intervista a Vatican News. 

«La crisi provocata dal Covid è la causa di questo bilancio restrittivo, in cui le entrate previste sono molto inferiori a quelle del 2019. Allora le entrate sono state 307 milioni di euro e per quest'anno prevediamo il 30% in meno, vale a dire 213 milioni» ha detto, spiegando che le spese maggiori restano sempre gli stipendi da pagare per l'apparato amministrativo, un capitolo di spesa che secondo tanti cardinali comincia ad essere elefantiaco, sebbene Papa Francesco abbia più volte rassicurato che le spese del personale restano invariate e la tutela dei posti di lavoro è garantita nonostante le difficoltà della pandemia. 

«La riduzione totale delle spese prevista è dell’8%. Se escludiamo le spese per il personale, che non abbiamo ridotto perché la protezione dei posti di lavoro e dei salari è stata una priorità, la riduzione sarebbe del 15%. Circa il 50% del bilancio è costituito dalle spese per il personale, una spesa che è molto poco flessibile, e che cresce automaticamente con i bienni e con l'indice del costo della vita. Nel 2020 il costo per il personale è cresciuto del 2% rispetto al 2019.

La protezione dei posti di lavoro e dei salari è stata sinora per noi una priorità. Papa Francesco insiste sul fatto che risparmiare denaro non deve significare licenziare i dipendenti, è molto sensibile alla situazione delle famiglie» ha spiegato ancora il segretario della Economia. 

La spending review intrapresa ha portato a sforbiciare in diversi settori. I costi delle consulenze (per 1,5 milioni); annullare tutti gli eventi previsti per il 2020, incluse le Visite ad limina, le Assemblee Plenarie, le Conferenze, i Congressi e gli eventi similari (meno 1,3 milioni); limitare in modo radicale tutti i viaggi (meno 3 milioni); sospendere gli acquisti previsti per gli arredi (meno 0,9 milioni); bloccare e ripianificare i lavori non urgenti o rinviabili di ristrutturazione degli immobili (4,8 milioni), le nunziature..

Nonostante i tempi di vacche magre il Vaticano può far leva sulle riserve. «Le riserve ci sono per questo: possono e devono essere utilizzate in tempi di difficoltà economiche». 

L'Obolo di San Pietro raccolto è pari a 47,3 milioni di euro servirà per 30 milioni di euro a ripianare il deficit dovuto alle spese della curia. «L’Obolo serve a coprire le spese della missione del Santo Padre, l’unità nella carità, che egli esercita attraverso i vari dicasteri. La maggior parte dei dicasteri che esercitano la loro missione sono centri di costo senza ricavi. Se togliessimo l’Obolo il deficit sarebbe di 47 milioni di euro in più». 

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