Istanbul, Santa Sofia potrebbe tornare moschea: oggi decide la Corte turca, silenzio Ue

Istanbul, Santa Sofia potrebbe tornare moschea: domani decide la Corte turca, silenzio Ue
di Franca Giansoldati
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Martedì 30 Giugno 2020, 16:04 - Ultimo aggiornamento: 12 Luglio, 18:20

Il Consiglio di Stato turco deciderà se l’ex Basilica di Santa Sofia a Istanbul, museo dal 1935, riaprirà al culto islamico e tornerà a funzionare come moschea. Nel totale silenzio dell'Europa uno dei simboli indiscussi delle radici del cristianesimo in Turchia e in tutta l'Asia Minore potrebbe cambiare definitivamente destinazione e segnare un passaggio alla corsa di Erdogan alla costruzione del mito dell'impero ottomano. Con un evidente intento di sfruttare i luoghi di culto per fini geopolitici.

Aghia Sophia (la sapienza di Dio), dal 537 al 1453 fu cattedrale Greco-cattolica e poi ortodossa e sede del Patriarcato di Costantinopoli, a eccezione di un breve periodo tra il 1204 e il 1261, quando fu convertito dai crociati a cattedrale cattolica di rito romano sotto l'Impero latino di Costantinopoli. Divenne poi moschea il 29 maggio 1453 e tale rimase fino al 1931. Venne poi sconsacrata e nel 1935 divenne un museo.

I vescovi cattolici in Turchia hanno fatto sapere di non avere alcuna possibilità si contrastare questo progetto annunciato dal governo di Erdogan la scorsa settimana, anche perchè non hanno come Chiesa alcuno status giuridico. Il ministro della giustizia Abdulhamit Gül ha spiegato alla agenzia Anadolu che si tratta di una questione interna. Come per dire che non ci possono essere polemiche, né saranno accettate proteste internazionali.

Il quotidiano Milliyet tempo addietro aveva riportato i risultati di un’indagine per capire quanto l’opinione pubblica fosse a favore di una eventuale conversione. L’inchiesta affermava che il 90% degli elettori dell’Akp, il partito di Erdogan e dell’alleato nazionalista Mhp è a favore della conversione, così come il 70% dei nazionalisti di opposizione. La stampa turca ha enfatizzato che persino il nuovo patriarca armeno Sahak Mashaliyan si sarebbe dichiarato favorevole al ritorno alla preghiera islamica a Santa Sofya, senza però tenere conto che il nuovo patriarca armeno è praticamente ostaggio della politica repressiva di Erdogan e praticamente tenuto sotto schiaffo così come la piccola minoranza armena ancora presente sul territorio. 

A fermare Erdogan potrebbe però essere il Consiglio di Stato. La conversione in museo della ex basilica ed ex moschea era avvenuta nel 1935, contestualmente alla proclamazione della Repubblica laica voluta da Ataturk. 

In molti si chiedono cosa accadrà a Santa Sofia se dovesse essere trasformata in moschea e che fine faranno i meravigliosi mosaici bizantini incompatibili con l’iconoclastia islamica; talmente belli che  persino il sultano Mehmet decise di coprirli, invece di distruggerli.


 

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