Papa Francesco critica quei politici che ignorano il climat change per non perdere i consensi elettorali

Papa Francesco critica quei politici che ignorano il climat change per non perdere i consensi elettorali
di Franca Giansoldati
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Sabato 12 Settembre 2020, 14:54

Città del Vaticano - L'ambiente è agonizzante e reclama una soluzione globale. Ma i politici non ascoltano chi denuncia i cambiamenti climatici e la gente è tanto distratta: «si affanna persino per l’ultima “app” ma poi non sa più i nomi dei vicini, tanto meno sa più distinguere un albero da un altro». Papa Francesco stamattina ha ricevuto in Vaticano le comunità sorte dopo la pubblicazione della enciclica Laudato Si - una rete nata su una idea del vescovo di Rieti, Domenico Pompili, e di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food. L'occasione è buona per tornare a puntare il dito contro i politici troppo spesso assenti sui temi ambientali. Pur di non perdere il consenso elettorale o, peggio ancora, pur di non danneggiare i finanziatori delle campagne elettorali accantonano questioni cruciali per l'avvenire comune.

Le parole usate da Francesco sono state durissime. «Serve la volontà reale di affrontare alla radice le cause degli sconvolgimenti climatici in atto. Non bastano impegni generici - parole, parole... - e non si può guardare solo al consenso immediato dei propri elettori o finanziatori. Occorre guardare lontano, altrimenti la storia non perdonerà. Serve lavorare oggi per il domani di tutti. I giovani e i poveri ce ne chiederanno conto. E’ la nostra sfida. Prendo una frase del teologo martire Dietrich Bonhoeffer: la nostra sfida, oggi, non è come ce la caviamo, come noi usciamo da questo; la nostra sfida vera è come potrà essere la vita della prossima generazione: dobbiamo pensare a quello!»

Francesco descrive una natura divorata dal profitto mentre «lo sguardo sulla realtà è sempre più rapido, distratto, superficiale; in poco tempo si bruciano le notizie e le foreste».

Ciò che è più grave,chiarisce il Papa, è che «con questo stile di vita si perdono le radici, si smarrisce la gratitudine per quello che c’è e per chi ce l’ha dato. Per non dimenticare, bisogna tornare a contemplare; per non distrarci in mille cose inutili, occorre ritrovare il silenzio; perché il cuore non diventi infermo, serve fermarsi».





 

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