In occasione della Giornata dell'Africa, che si celebra il 25 maggio per ricordare la fondazione dell’Organizzazione dell’unità africana, Sant’Egidio rinnova il suo impegno nel continente, dove permangono grandi disuguaglianze, ma anche grandi risorse umane, a partire dai giovani che sono la maggioranza della sua popolazione.
Presente in numerosi paesi africani con le sue comunità, che sono a contatto con le fasce più fragili della popolazione (dagli anziani ai bambini di strada e ai detenuti), Sant’Egidio, in una nota, fa sapere di aver moltiplicato il suo lavoro per la pace di fronte ai tanti conflitti del continente ancora aperti.
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Con il programma BRAVO! si occupa della registrazione anagrafica di cittadini “invisibili”, in primo luogo minori, che in questo modo vengono protetti da tanti rischi, a partire dalla tratta, ma anche adulti che non “esistevano” per lo stato civile perchè mai registrati.
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Questi traguardi sono frutto della collaborazione con diverse realtà accademiche, tra cui l’Università di Tor Vergata, partner scientifico sin dall’inizio, il Politecnico di Torino e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che si è unita nel 2018. Grazie alla partnership con il team guidato dal professor Giuseppe Turchetti dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna, sono stati ottenuti risultati significativi sia in Malawi che in Mozambico. In particolare, con i progetti “Bridge the gap” e “WeMen”, è stata ridotta la disparità di genere nella lotta contro l'HIV/TB e migliorato l'accesso alle cure sanitarie per le donne, promuovendo l'inclusione degli uomini.
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