Città del Vaticano – Davanti alla profanazione del sacramento del battesimo andata in onda ieri sera al festival di Sanremo durante l'esibizione (ovviamente studiata a tavolino) di Achille Lauro, l'Osservatore Romano, in un editoriale, ha spiazzato tutti sottolineando che se quell'artista voleva davvero essere trasgressivo o provocatorio poteva farlo imitando il grande David Bowie quando si inginocchiò recitando il Padre Nostro. «Volendo essere a tutti i costi trasgressivo, il cantante si è rifatto all'immaginario cattolico. Niente di nuovo. Non c'è stato nella storia un messaggio più trasgressivo di quello del Vangelo. Da questo punto di vista difficilmente dimenticheremo la recita del Padre Nostro, in ginocchio, di un grande artista rock come David Bowie. Non ci sono più i trasgressori di una volta« ha scritto il direttore Andrea Monda sul giornale della Santa Sede. «Chiamati in causa da Fiorello alla cui simpatia non si può resistere, eccoci qui a dire la nostra, come richiesto, su Achille Lauro. In punta di piedi. Perché Sanremo è Sanremo. L'Osservatore è L'Osservatore».
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I trucchi di Sanremo
Se in Vaticano certi trucchi ai quali ricorrono puntualmente gli organizzatori di Sanremo per promuovere il festival non fanno più presa (cosa non si farebbe per un po' di pubblicità), nel resto dell'Italia ci sono ancora vescovi che gridano all'anatema.
Per esempio il vescovo di Sanremo che ha gridato subito contro la profazione, la blasfemia, il vilipendio.
Indignatissimo anche il cardinale Gianfranco Ravasi, grande sostenitore di Sanremo che si è limitato a un tweet nel quale ha evocato l'importanza del battesimo. Nel drappello degli indignati anche un parroco nel ragusano, padre Salvatore Mallemi, che ai fedeli, dalla sua pagina Facebook ha chiesto rosari a raffica per riparare l'offesa. «In riparazione degli atti blasfemi che in questi giorni si compiono al festival di Sanremo e che sono addirittura pubblicizzati con grave scandalo dei fedeli dalla TV di stato».
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