Città del Vaticano – Il crocifisso appeso ad un muro oppure appeso al collo non è di certo un simbolo da strumentalizzare. «La croce è segno santo dell’Amore di Dio e del Sacrificio di Gesù, e non va ridotta a oggetto scaramantico oppure a monile ornamentale». Papa Francesco all'Angelus ricorda ai fedeli che cosa significa indossare al collo un crocifisso, averne uno alla parete o avere un rosario in tasca. Non fa alcun riferimento al dilagare di certe mode o all'atteggiamento di alcuni politici di ostentare con enfasi crocifissi è rosari. Il discorso papale è allargato e valido per chiunque.
Ai fedeli raccolti in piazza san Pietro, tutti a debita distanza e con la mascherina, così come a quelli collegati in tv, Bergoglio spiega che «l’impegno di “prendere la croce” diventa partecipazione con Cristo alla salvezza del mondo. Pensando a questo, facciamo in modo che la croce appesa alla parete di casa, o quella piccola che portiamo al collo, sia segno del nostro desiderio di unirci a Cristo nel servire con amore i fratelli, specialmente i più piccoli e fragili».
Due anni fa, dopo avere regalato ai pellegrini presenti a San Pietro una copia del Vangelo e, alcune domeniche dopo, una scatola contenente la “Misericordina”, Papa Francesco aveva fatto una nuova sorpresa a chi era in piazza. Al termine della preghiera mariana, dopo i diversi saluti, Francesco aveva annunciato che avrebbe donato un “Crocifisso” in metallo argentato accompagnato da un cartoncino con la scritta: «Nella Croce di Cristo c’è tutto l’amore di Dio, c’è la sua immensa misericordia».
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