Morto monsignor Ceretto, prete amico di Papi, cardinali e prostitute

Morto monsignor Ceretto, il prete amico di Papi, cardinali e prostitute
di Franca Giansoldati
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Martedì 12 Febbraio 2019, 13:40 - Ultimo aggiornamento: 21:13
Città del Vaticano – Stamattina è morto monsignor Giacomo Ceretto, un anziano canonico di San Giovanni in Laterano, già parroco al Prenestino e a Grottarossa, molto amato da Papi e cardinali per la schiettezza con la quale affrontava le situazioni, anche le più complesse. Era malato da tempo e si è spento in clinica. Don Giacomo per la Chiesa di Roma era una specie di istituzione. La sua casa, a ridosso della basilica, un appartamento monacale pieno all’inverosimile di libri, oggetti devozionali, statue , era meta di un viavai continuo di persone. Chi andava a chiedere un consiglio, chi un aiuto.

Papa Wojtyla imparò a conoscerlo e ad apprezzarlo quando, negli anni Ottanta, andò a trovarlo in parrocchia, durante una delle sue visite. Tra i fedeli che sedevano tra le prime file dei banchi della chiesa si trovò davanti una appariscente signora, dall’aspetto un po’ volgare. Don Giacomo, tra lo scandalo dei presenti, presentandola al Papa sussurrò: «Santità è la capa della prostitute della zona, ma come dice Gesù nel Vangelo,  ci precederanno in Paradiso». L’aneddoto lo raccontava lo stesso don Giacomo e ancora ieri, al di là del Tevere, tanti amici sacerdoti lo ricordavano. Era diventato  confidente di una lunga fila di cardinali. Bertone, Bertello, De Donatis, Calcagno, Versaldi. Anche Papa Francesco in questi ultimi anni aveva imparato ad apprezzarlo per la sua sincerità. Quando lo incontrava gli esponeva i problemi senza girarci troppo attorno, assolutamente immune dal virus del clericalismo. In curia era noto per i suoi scoppi d’ira incontrollabili quando osservava una Chiesa poco evangelica e molto mondana. Non sopportava lo spreco di denaro, l’ipocrisia, la doppia vita di tanti monsignori.

Era nato il 10 gennaio 1939  a Borgo d'Ale, in provincia di Vercelli, ed era stato ordinato sacerdote a Roma il 21 luglio 1963. Nelle parrocchie della periferia aveva imparato a conoscere la povertà di chi non riusciva ad arrivare alla fine del mese. Don Giacomo cercava di sostenerli silenziosamente come poteva. Don Giacomo è riuscito a mantenere contatti con un elenco impressionante di beneficiati, seguendoli, battezzando i figli, celebrando matrimoni.
I funerali si celebreranno a San Giovanni in Laterano domani alle ore 15,30.
 
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