Il cardinale Filoni: «Ratzinger sarà Dottore della Chiesa. È tra i giganti della nostra era»

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di Franca Giansoldati
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Sabato 31 Dicembre 2022, 17:09 - Ultimo aggiornamento: 3 Gennaio, 14:52

Città del Vaticano - Il cardinale Fernando Filoni, per anni stretto collaboratore di Benedetto XVI, fa una previsione soppesando il lascito teologico di Ratzinger, la Chiesa presto lo proclamerà Dottore della Chiesa. «Va annoverato tra i giganti del nostro secolo». Filoni traccia un'analisi basata non solo sulla conoscenza personale ma soprattutto sugli effetti prodotti da un pensiero che ha scavato la Chiesa, andando all'origine della fede, interrogandosi sul futuro del cristianesimo in Europa e sugli orizzonti comuni cercando di individuare la bussola per il futuro.

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«Tutti gli siamo grati, avendo ricevuto da lui il dono della sua testimonianza.  Per un breve periodo anch’io mi sono rallegrato della sua vicinanza e ho usufruito dell’ombra di questa maestosa quercia, dapprima come Sostituto della Segreteria di Stato e poi come Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e questo mi ha permesso di divenire testimone del pensare e dell’agire di Benedetto XVI».

Filoni che attualmente ricopre il ruolo di Gran maestro dell'Ordine del Santo Sepolcro, dal quale dipende la sussistenza di tutte le scuole e le strutture educative della Terra Santa, ricorda quando - in certi periodi del pontificato - il nome di Benedetto XVI suscitasse «pregiudizi, falsità e perfino disinformazione». Aveva «modi nobili, spirito elevato, onestà nelle analisi e profondità nelle sue parole» ma «il suo messaggio era scomodo» perchè «fedele all’insegnamento del Vangelo, alle dottrine dei Padri della Chiesa e alle riforme del Concilio Vaticano II. Un giudizio che ritengo esatto, anche per la conoscenza diretta che ho avuto di questo grande Papa», come lo ha chiamato il suo successore, Francesco. Sì, Benedetto XVI è stato un profeta del nostro tempo». Benedetto XVI ha sentito la missione in un’epoca di grandi trasformazioni della società, «rivoluzionata dalla ricerca scientifica, dalla tecnologia quasi onnipotente, e dalla perdita del sacro. Egli è stato testimone e parte di un secolo complesso».

Secondo Filoni Benedetto XVI ha fatto risaltare la percezione dell’attualità religiosa in relazione al pensiero politico e sociale: «I Profeti hanno l’umiltà trasparente, per questo o sono amati o sono odiati; l’umiltà di Benedetto XVI ha incontrato l’apprezzamento della gente, che lo ha amato profondamente; lo ha stimato perché egli parlava di Dio e della sua misericordia e ne ricordava la presenza. Coloro che hanno decodificato ogni aspetto della sua vita e del suo dire con occhio prevenuto, superbi di sé, ne hanno perso la grandezza d’animo.Questo 265esimo Papa della Chiesa cattolica, ha avuto, dunque, la missione di parlare adeguatamente di Dio al nostro mondo secolarizzato e saccente. Era amabile, mai enigmatico, mai doppiogiochista, mai ondivago tra una linea populista e mediatica, mai moraleggiante. Ha amato il mondo perché malato e bisognoso di Dio»”.

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