Putin apre alla mediazione vaticana, il cardinale Zuppi: «Mosca? Prima parlo col Papa»

Il Cremlino «valuta positivamente i tentativi della santa sede». Ora sono attesi «passi concreti»

Putin apre alla mediazione vaticana, il cardinale Zuppi: «Mosca? Prima parlo col Papa»
di Franca Giansoldati
4 Minuti di Lettura
Giovedì 8 Giugno 2023, 00:15

La diplomazia umanitaria prende progressivamente forma ed è pronta per il secondo passaggio, stavolta a Mosca, ma prima il cardinale Matteo Zuppi vuole consultarsi con Francesco non appena le condizioni fisiche gli consentiranno di ricevere visite al Gemelli. Intanto dal Cremlino sono già arrivati segnali interessanti.
La Russia ha fatto sapere di «valutare positivamente i tentativi in corso di facilitare la fine del conflitto, e riconosce il sincero desiderio della Santa Sede di facilitare il processo di pace». La portavoce del ministero degli esteri russo, Maria Zakharova, ha però sottolineato che il Vaticano non ha ancora intrapreso «passi concreti» per la visita dell’inviato papale. Tradotto significa che Putin non è indifferente a quello che sta accadendo. Chissà se, a questo punto, potrebbe essere tentato a contemplare la costruzione futura, naturalmente tutta da immaginare, di un percorso per arrivare al tavolo negoziale. Finora tutti i tentativi intrapresi – Erdogan, Marcon, Xi - sono finiti nel vuoto e nessuno ha trovato una quadra accettabile sia per gli ucraini, decisi a difendere l’integrità del loro territorio, che per i russi sempre più isolati a livello internazionale per i loro crimini. Finora la Santa Sede in questi lunghi mesi di violenze indicibili è l’unica forza ad aver ottenuto il rilascio dei prigionieri di ambo le parti. 

Il summit con Zelensky

Reduce dal colloquio con Zelensky a Kiev, l’inviato del Papa non appena ha raggiunto Roma proveniente da Leopoli è andato dritto in Vaticano a trasferire al cardinale Pietro Parolin il frutto di due giorni densi di osservazioni, riflessioni e ascolto. «Non è una mediazione la nostra ma una manifestazione di vicinanza» continuava a ripetere a chi gli domandava che strada avesse imboccato il tentativo del Papa di far abbassare il livello di diffidenza tra i belligeranti. 

Video


Davanti ai segnali del Cremlino naturalmente Zuppi procede con i piedi di piombo come si capisce dal commento affidato ieri ad un gruppo di giornalisti mentre presentava un libro di don Luigi Giussani al Centro Internazionale di Cl a Roma. «Dobbiamo parlare, riflettere sulle cose che abbiamo ascoltato e vedere i passi successivi. Chiaramente ne dobbiamo parlare con Papa Francesco, aspettando che stia meglio. La nostra non è una mediazione, ma è un manifestare interesse e ascolto perché il conflitto possa trovare dei percorsi. Tutto il resto sono attese che abbiamo tutti quanti, nello sperare che la guerra finisca, oppure speculazioni». 
Zuppi non ha mancato di esprimere preoccupazione per il disastro ambientale causato dal bombardamento russo alla diga Kakhovka. «Ci sono migliaia di persone alluvionate.

Manifestiamo tanta attenzione per questo e per l’ecosistema, viste le conseguenze che potrà portare, e tanta vicinanza al popolo ucraino e alle popolazioni che soffrono».

Nazisti

La missione in Ucraina si capisce che lo ha segnato, avendo visto e toccato la distruzione di intere regioni e l’accanimento dei soldati russi sui civili. A Bucha il cardinale Zuppi ha deposto un mazzo di fiori e in silenzio ha ascoltato i racconti dei sopravvissuti. Gli è venuto in mente Marzabotto, teatro della più feroce rappresaglia nazista su donne e bambini. 
Parolin - al quale spetta coordinare l’attività diplomatica - ha sintetizzato il colloquio dell’inviato papale con Zelensky. «Non c’è stato niente di nuovo rispetto a quanto il presidente aveva detto al Papa, ma il fatto di parlarsi e vedere posizioni un po’ diverse può essere utile a favorire la pace. Quali sviluppi ci saranno, non lo so. Si vedrà con il cardinale Zuppi cosa fare. L’idea del Papa era quella di una missione da compiere nelle due capitali. Dovrebbe rimanere aperta questa soluzione». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA