Papa Francesco come Pio XII consacra la Russia al Cuore Immacolato di Maria

Papa Francesco come Pio XII consacra la Russia al Cuore Immacolato di Maria
di Franca Giansoldati
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Martedì 15 Marzo 2022, 18:09 - Ultimo aggiornamento: 19:25

Città del Vaticano – Proprio come fecero anche Pio XII, Paolo VI e Giovanni Paolo II – in piena guerra fredda – anche Papa Francesco venerdì 25 marzo a San Pietro consacrerà la Russia e l'Ucraina all’Immacolato Cuore di Maria. Lo stesso atto, lo stesso giorno, sarà compiuto al santuario di Fatima, in Portogallo, dal cardinale Konrad Krajewski, l'elemosiniere vaticano che è appena tornato da una missione umanitaria a Leopoli, tra i profughi della guerra. 

Si tratta di un atto importante e strettamente legato alla profezia di Fatima (a proposito della conversione della Russia). In queste settimane a Papa Francesco erano arrivate richieste da diverse parti del mondo cattolico perchè portasse avanti un progetto del genere. Finora, però, aveva preferito lasciare in disparte questo atto di culto assai simbolico, visto che andrebbe inevitabilmente a scontrarsi con la suscettibilità del Patriarcato di Mosca. Tuttavia l'aggravarsi della situazione, la disgregazione all'interno del mondo ortodosso, la benedizione all'aggressione militare all'Ucraina da parte del Patriarca Kirill, l'aumento degli attacchi indiscriminati ai civili, l'insensibilità verso le questioni umanitarie da parte del Cremlino devono essere stati degli elementi di profonda riflessione a Santa Marta. 

«Si tratta di un atto devozionale che assume inevitabili implicazioni politiche» ha sintetizzato lo storico della Chiesa, Daniele Menozzi,  autore del libro «Il potere delle devozioni. Pietà popolare e uso politico dei culti in età contemporanea» (edito da Carocci).

«In linea generale la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, legata alla mariofania di Fatima, ha assunto nel corso del tempo connotazioni politiche diverse. All'inizio - ha spiegato al Messaggero -  è riconducibile alla fine pacifica della Grande Guerra. Poi l'episcopato portoghese la connette alla costruzione della dittatura nazional-cattolica di Salazar in chiave anticomunista. E nel 1942, durante la Seconda Guerra Mondiale, Pio XII procede alla consacrazione del mondo, legando la devozione al ritorno della pace (che passa per la sconfitta di nazismo e comunismo). Da qui si arriva al 1952, in piena guerra fredda, dove Pacelli procede alla consacrazione della Russia, attribuendo alla devozione un valore anticomunista». Un atto che verrà ripetuto poi da Paolo VI e da Giovanni Paolo II.

Dopo la fine del Vaticano II la consacrazione della Russia al cuore immacolato di Maria diventa bandiera degli ambienti anti-conciliari. « E' una sorta di rimedio alla punizione inviata da Dio agli uomini per il loro allontanamento dalla Chiesa: è il peccato della modernità che questo tipo di pietà è chiamato riscattare. Per gli attuali fautori del culto - in genere gli ambienti tradizionalisti, al netto delle capriole interpretative che hanno compiuto nel corso degli ultimi decenni - la Russia, anche se non è più sovietica, è di nuovo il motore di quella punizione che la Provvidenza scatena per indicare che l'alternativa è: apocalisse o ritorno ad un' ortodossia cattolica antimoderna».

Il culto si basa sulla speciale bontà della Vergine, di cui il cuore è simbolo per eccellenza, che la contraddistingue da ogni creatura poichè è stata concepita senza peccato originale. «Con la consacrazione si manifesta una pressante richiesta alla Madonna perché interceda a favore degli uomini in circostanze di drammatica gravità». La guerra in Ucraina voluta dalla Russia, dunque, rientra negli eventi luttuosi e gravidi di conseguenze nefaste, proprio come sono state considerate in passato la seconda guerra mondiale e la guerra fredda.

In questi anni ci sono stati diversi politici che sono ricorsi all’uso politico dei culti facendo riferimenti più o meno espliciti al Cuore Immacolato di Maria. In Italia il fenomeno è apparso evidente in un discorso pubblico tenuto dal segretario della Lega, Matteo Salvini. In Brasile dal presidente Bolsonaro in Brasile. 

Gli atti di culto che sono stati fatti dai pontefici sulla Russia sono tre: il 7 luglio 1952 quando Pio XII consacrò i popoli della Russia al Cuore Immacolato di Maria nella sua lettera apostolica Sacro vergente anno. «Come pochi anni fa abbiamo consacrato tutto il mondo al Cuore immacolato della vergine Madre di Dio, così ora, in modo specialissimo, consacriamo tutti i popoli della Russia al medesimo Cuore immacolato».

Il 21 novembre 1964 fu Paolo VI che rinnovò la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato alla presenza di Padri del Concilio Vaticano, ma senza la loro partecipazione. E, infine, Giovanni Paolo II il 13 maggio 1982, l'anno dopo l'attentato subito a San Pietro, per mano del turco Alì Agca, che invitò i vescovi del mondo a unirsi a lui per consacrare il mondo, e con questo la Russia, al Cuore Immacolato. Molti non ricevettero l’invito in tempo per il viaggio del Papa a Fatima, dove effettuò la consacrazione. Suor Lucia disse in seguito che le condizioni non erano state rispettate.

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