Il cardinale Pell ha buone chance di vincere in appello

Il cardinale Pell ha buone chance di vincere in appello
di Franca Giansoldati
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Venerdì 1 Marzo 2019, 15:36
Città del Vaticano - Il caso giudiziario del cardinale Pell - attualmente in carcere a Melbourne - continua ad essere in testa alle cronache australiane. Gli avvocati del porporato giudicato colpevole di pedofilia e in attesa della sentenza, hanno spiegato di avere presentato ricorso per presunte «gravi irregolarità» processuali.

Richard Richter, l'avvocato che ha fatto lo scivolone ai danni del suo cliente parlando di «semplice penetrazione» per il ragazzino e per il quale si è dovuto scusare pubblicamente per avere offeso tutte le vittime con un linguaggio oltraggioso, ha illustrato quali sono i tre aspetti del processo di primo grado sui quali ha chiesto appello. L'irragionevolezza, il fatto che non è stato consentito a Pell di dichiararsi non colpevole di fronte alla giuria e quindi di dimostrare la sua innocenza, e la composizione della giuria popolare.

Inoltre, argomenta Richter, il verdetto unanime di colpevolezza della giuria si basava su una singola testimonianza. Cioè su quella dell'unica delle due presunte vittime dei suoi abusi sessuali, in quanto l'altra è morta di overdose di stupefacenti nel 2014 e nel frattempo i genitori hanno ritirato la denuncia, chiedendo però un risarcimento danni alla diocesi.

La giuria avrebbe inoltre ascoltato altri 20 altri testimoni dell'accusa, senza sottoporli al confronto processuale. Insomma, le procedure adottate durante il dibattimento, secondo i legali di Pell, non avrebbero consentito alla giuria di essere «soddisfatta delle prove oltre ogni ragionevole dubbio». La sentenza è attesa per il 13 marzo, dopo di che scatterà la procedura d'appello. Per ora Pell l'attende dal carcere. 
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