Pedofilia, prete italiano a processo in Argentina per abusi su 20 bimbi sordomuti: «Il Papa era stato informato»

Pedofilia, prete italiano a processo in Argentina per abusi su 20 bimbi sordomuti: il Papa era stato informato
di Franca Giansoldati
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Venerdì 14 Giugno 2019, 14:36 - Ultimo aggiornamento: 15:37

Città del Vaticano – Tra i vari penosi dossier sulla pedofilia che preoccupano molto il Papa c'è sicuramente quello dell'Istituto Provolo di Verona, una istituzione nata in Italia e diffusa in diversi paesi per curare  i bambini sordomuti. In questi giorni è arrivata la notizia che in Argentina verrà processato per reati legati ad abusi su minori un prete italiano che lavorava in una struttura situata nella provincia di Mendoza. Il processo partirà il 5 agosto e vede imputati due preti, entrambi accusati di avere abusato i bambini sordomuti.

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L'avvocato delle vittime ha riferito che «il prete italiano Nicola Corradi, il sacerdote Horacio Corbacho e un terzo uomo che ha lavorato all'istituto Provolo andranno sotto processo con l'accusa di avere abusato più di venti bambini». L'indagine, nei confronti degli insegnanti dell'istituto italiano, con sedi in Veneto e anche all'estero, come in Argentina, era cominciata nel 2016.
 

 


Nei giorni scorsi la rete italiana delle vittime della pedofila, L'Abuso, annunciato che due anni fa era stato riaperto il caso anche presso la Procura della Repubblica di Verona.

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L’8 maggio 2014 la Rete L'Abuso e l’Associazione sordi Provolo avevano anche mosso pesanti accuse anche contro Papa Francesco sostenendo che quando era arcivescovo a Buenos Aires poteva essere stato a conoscenza dei fatti criminosi legati a don Nicola Corradi.
 


Il 20 ottobre dello stesso anno, l’Associazione sordi Provolo ottenne udienza con il Papa e in quella occasione, consegnò di persona una lettera al Papa contenente la lista di preti accusati. Tra quei nomi c’era anche quello di don Corradi. La rete L'Abuso si chiede come mai il Papa “omise qualunque intervento, sia per  lui, che per gli altri nominativi. Due anni dopo infatti, quando la giustizia argentina arresterà don Nicola Corradi, lo troverà ancora al posto di direttore dell’istituto di Mendoza”.


 

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