Pedofilia, Chiesa in Lussemburgo pubblica rapporto annuale su abusi e preti orchi, «onestà e trasparenza»

Pedofilia, Chiesa in Lussemburgo pubblica rapporto annuale su abusi e preti orchi, «onestà e trasparenza»
di Franca Giansoldati
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Lunedì 15 Febbraio 2021, 11:22 - Ultimo aggiornamento: 18:02

Città del Vaticano – Mentre in Italia il numero degli abusi resta avvolto nel mistero visto che la Cei ancora non prevede alcun rapporto annuale che renda conto all'opinione pubblica di quanti sono i sacerdoti che nel corso dell'anno (e degli anni) sono stati denunciati e allontanati dai tribunali della Chiesa o denunciati alle autorità civili, in Europa si allunga la lista delle conferenze episcopali che - al contrario-  hanno avviato al proprio interno un sano percorso di trasparenza. 

Per il secondo anno consecutivo, anche la piccola Chiesa lussemburghese ha pubblicato il rapporto annuale.

Nel 2020 sono emerse altre tre vittime di violenze. 

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Per quanto riguarda le aggressioni sessuali, l'arcidiocesi afferma che si tratta di due casi relativi ad un periodo relativo agli anni Sessanta. I reati in oggetto, in base alle leggi civili, sono cadute in prescrizione. In entrambi i casi, al momento dei fatti, le vittime (due uomini) erano ragazzini e minorenni. I responsabili sono tre sacerdoti e un laico.

Il caso di abuso fisico e psicologico, invece, riguarda una suora. Il rapporto 2020 non fornisce maggiori informazioni sulla vittima, probabilmente per proteggere la sua privacy. 

Il vicario generale, Patrick Muller, ha spiegato che con questo ulteriore passaggio si dimostra la volontà della Chiesa di ripulire il proprio passato, fare più attenzione alle vittime, e mettere in sicurezza i giovani che frequentano le strutture. Ha anche reso noto che a un sacerdote dell'arcidiocesi è stato «proibito di esercitare il servizio sacerdotale in pubblico e di rimanere solo in presenza di minori». Un provvedimento preso dalla Dottrina della Fede. 

La Chiesa in Lussemburgo, inoltre, ha avviato nel 2017 un percorso di formazione per prevenire gli abusi nelle parrocchie, nelle scuole, negli oratori. Ha finanziato corsi obbligatori per tutti i religiosi e gli impiegati dell'arcidiocesi. Il covid non ha fermato questa attività: la diocesi ha attivato un numero di telefono per ricevere segnalazioni. Uno strumento per aiutare le vittime a mettersi in contatto in modo anonimo, prevedere la fase di ascolto e la presa in carico ed accompagnarle nei passi successivi.

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