Il Patriarca Kirill in cattedrale a Mosca prega per una vittoria rapida in Ucraina

Il Patriarca Kirill in cattedrale a Mosca prega per una vittoria rapida in Ucraina
di Franca Giansoldati
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Martedì 15 Marzo 2022, 17:41 - Ultimo aggiornamento: 18:09

Città del Vaticano – Davanti all'icona della Madonna, nella cattedrale più importante di Mosca, si prega per la protezione dei soldati e per una guerra «vittoriosa e rapida». Mentre Papa Francesco prega per la pace e la fine delle bombe, il Patriarca ortodosso di Mosca, Kirill è tornato a ribadire gli stessi concetti che ripete dall'inizio del conflitto (che si tratta di una guerra giusta e intrapresa per arginare le forze del male). Stavolta però, nella chiesa del San Salvatore, ha aggiunto anche una speciale benedizione per i soldati che sono in Ucraina a combattere. La Chiesa moscovita tradizionalmente legata a doppio filo al Cremlino mantiene una rigorosa coerenza di fondo nel difendere le ragioni di Stato, espresse in diverse circostanze anche dal presidente Putin. Accanto al Patriarc è apparso il capo della Guardia Nazionale Russa Viktor Zolotov. Nel mezzo l'icona della Vergine.

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«Crediamo che questa immagine proteggerà l'esercito russo e porterà la nostra vittoria più velocemente» ha detto l'alto ufficiale, aggiungendo che in Ucraina le cose non stanno andando «così velocemente come vorremmo».

Il comandante, parlando nella chiesa, ha giustificato il ritardo perché «i nazisti (cioè gli ucraini nrd) si nascondono dietro i civili, gli anziani e i bambini» che a suo dire vengono usati come scudi.

Kirill si è, invece, soffermato anche sulle divisioni dell'ortodossia nell'Ucraina, sottolineando che se nelle chiese ci sono tanti preti ortodossi che non commemorano più il nome del Patriarca moscovita è solo per la mancanza di libertà e la paura che hanno e non per altre ragioni. «Dobbiamo ricordare che apparteniamo tutti all'Unica Santa Chiesa Cattolica e Apostolica, la stessa Chiesa che si trova sia a Mosca che a Kiev anche se vi sono forze estranee alla Chiesa che vogliono distruggere l'unità spirituale dei nostri popoli».  L'ultima preghiera comune è andata alla tutela dei popoli russi, una unica identità che comprende «la Russia, l'Ucraina e la Bielorussia».

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