Città del Vaticano - Dopo due anni di limitazioni e chiusure i riti della Pasqua, con la fine dello stato di emergenza, tornano lentamente alla normalità anche se alcune precauzioni rimarranno. Per esempio mantenere vuote le acquasantiere, indossare le mascherine, igienizzare i locali e le chiese e non scambiarsi il segno della pace. La Cei ha diffuso una circolare a tutti i vescovi per invitarli, in vista della Settimana Santa, al solito senso di responsabilità al fine di non far diffondere il virus.
Il distanziamento non è più obbligatorio e si può non rispettare la distanza interpersonale di un metro. Occorre però vigilare che nelle chiese non vi siano assembramenti all’ingresso, all’uscita e tra le persone. Per la distribuzione dell’Eucaristia i parroci dovranno indossare la mascherina, igienizzare le mani e distribuire l'ostia preferibilmente nella mano, senza quindi escludere la comunione tradizionale in bocca.
Igiene ambienti: si abbia cura di favorire il ricambio dell’aria sempre, specie prima e dopo le celebrazioni. Durante le stesse è necessario lasciare aperta o almeno socchiusa qualche porta e/o finestra. I luoghi sacri, comprese le sagrestie, siano igienizzati periodicamente mediante pulizia delle superfici con idonei detergenti. Riprenderanno quindi anche le processioni e la Via crucis del venerdì santo. I fedeli sono invitati a partecipare di presenza limitando la ripresa in streaming.
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