«Durante - si legge in un comunicato - l’incontro con le autorità romane, è stato ricordato che il problema di fondo è di natura squisitamente dottrinale, e né la Fraternità né Roma lo possono eludere. È proprio a causa di questa irriducibile divergenza dottrinale che tutti i tentativi di elaborare una bozza di dichiarazione dottrinale accettabile dalle due parti sono falliti negli ultimi sette anni. Per questo la questione dottrinale resta assolutamente primordiale. La Santa Sede stessa non dice nulla di diverso quando afferma solennemente che lo stabilimento di uno statuto giuridico per la Fraternità non si potrà fare se non dopo la firma di un documento di carattere dottrinale. Dunque tutto spinge la Fraternità a riprendere la discussione teologica, ben sapendo che Dio non le domanda necessariamente di convincere i suoi interlocutori, ma di offrire alla Chiesa la testimonianza incondizionata della Fede". Un dialogo tra sordi.
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